Caso Sant’Agata 2019, intervengono anche l’Ugl e l’Arcidiocesi di Catania

Caso Sant’Agata 2019, intervengono anche l’Ugl e l’Arcidiocesi di Catania

CATANIA – Il “triste” rientro anticipato di Sant’Agata lo scorso 6 febbraio e le successive minacce contro Monsignor Barbaro Scionti e il Maestro del Fercolo Claudio Consoli, “colpevoli” solo di aver disposto l’annullamento della salita di Sangiuliano per motivi di sicurezza, stanno provocando reazioni da parte di diversi cittadini e associazioni a favore dei due religiosi.

L’ardua decisione del 6 febbraio è scaturita dall’inciviltà di alcuni presenti ai festeggiamenti, che avrebbero rifiutato di allontanarsi dal cordone, impedendo così l’inizio della celebre salita e il successivo canto delle clarisse.

Subito dopo l’arrivo del fercolo in piazza Duomo, Monsignor Barbaro Scionti ha espresso tutta la sua amarezza e il suo sdegno per quanto avvenuto, definendo il gruppo di “ribelli” responsabili dell’increscioso episodio “delinquenti”. Parole dure, ma apprezzate e condivise da tutta la cittadinanza, che ha espresso il proprio sostegno al religioso e considerato giusta la scelta di annullare i momenti finali del giro interno che pone fine alle celebrazioni in onore della Patrona del capoluogo etneo.



A mobilitarsi in favore di Barbaro Scionti e Claudio Consoli anche diversi gruppi: dopo il comunicato delle donne dell’associazione Sant’Agata in Cattedrale, arrivano altre dichiarazioni ufficiali.

Tra queste, quelle dell’Ugl (Unione Territoriale del Lavoro) di Catania: “Quanto accaduto mercoledì mattina a Catania a conclusione dei festeggiamenti in onore di Sant’Agata è l’apice dei quella mancanza di rispetto delle regole, di quel senso di prepotenza e della sopraffazione che, purtroppo, ormai da tempo sta dilagando in città – è il pensiero dei segretari generali territoriali Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci che, a nome delle rispettive organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, esprimono solidarietà al parroco della cattedrale etnea monsignor Barbaro Scionti e al maestro del fercolo Claudio Consoli, da ieri sotto tutela a scopo preventivo dopo aver ricevuto minacce – “Abbiamo apprezzato gli interventi di Prefetto, Questore e sindaco sui fatti registrati in via Antonio Di Sangiuliano, ma adesso chiediamo una maggiore coesione a tutte le forze sane di questa nostra città (istituzioni, forze dell’ordine, Chiesa e associazionismo), perché occorre contrastare questo triste fenomeno quotidiano che sta deviando soprattutto le giovani generazioni, sempre più affascinate da modelli in antitesi con i principi di legalità“.

Simile il messaggio di solidarietà dell’Arcidiocesi di Catania, che ha espresso il proprio dispiacere di fronte al comportamento barbaro di alcune persone nel corso dei festeggiamenti: “L’Arcivescovo Monsignor Salvatore Gristina e i Vicari episcopali e foranei, riuniti per l’incontro mensile, sicuri di interpretare i sentimenti del presbiterio diocesano, esprimono vivo rammarico e decisa disapprovazione per i ben noti fatti accaduti nella mattinata del 6 febbraio e già ampiamente condannati anche dall’opinione pubblica. Auspicano pure che il lodevole impegno che ha visto agire in esemplare sinergia le varie istituzioni civili ed ecclesiali nelle loro specifiche responsabilità, il Comitato per la Festa di Sant’Agata, che ha elaborato pure opportuni regolamenti, le Associazioni agatine e tutti i volontari, sia sempre coronato da successo, affinché la festa dell’amata Patrona mostri il vero volto di Catania nel rispetto della legalità e del comune impegno per la sicurezza”.