Caso La.ra.: ai dipendenti negato il diritto di scioperare. Le autorità competenti non firmano l’autorizzazione

MOTTA SANT’ANASTASIA – I dipendenti della La.ra. srl di Motta Sant’Anastasia non percepiscono lo stipendio ormai da tempo immemore. La loro azienda, ormai da anni, è stata sequestrata al legittimo proprietario in quanto considerato vicino ad alcuni esponenti della mafia locale.

Ciò ha comportato, chiaramente, una certa mole di squilibri all’interno dell’attività ledendo in primo luogo i diritti dei dipendenti, primo tra tutti la retribuzione. Gli operai così, coadiuvati dai rispettivi sindacati di appartenenza (Cgil e Fiom) hanno deciso quindi di abbracciare la strada della protesta nella speranza di ottenere la giusta attenzione da parte degli organi competenti.

Dopo aver partecipato ad un’assemblea alla “Sala Russo” hanno optato per organizzare un sit in di protesta a Palermo. La data prevista per la manifestazione sarebbe stata fissata al 3 giugno ma l’autorizzazione per organizzare la protesta è stata ufficialmente negata dalle autorità competenti.

Intanto l’Agenzia Nazionale per la destinazione e l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità aveva lasciato intravedere ai 55 operai (35 attivi e 20 in stato di mobilità), la possibilità di una vicina risoluzione del caso. In particolare si era parlato di anticipare il denaro per alcune commesse pendenti in modo da riaprire l’azienda metalmeccanica catanese. Ci si è poi attivati con le istituzioni comunali per garantire ai dipendenti la possibilità di lavorare per conto della La.ra., infine si sono sollecitate anche le procedure per il recupero di crediti statali il cui importo ammonta a circa 600 mila euro.

Purtroppo però, almeno sino ad adesso, nulla sembra destinato a cambiare: non soltanto gli operai dovranno ancora far fronte alla mancanza di un’equa retribuzione, ma non potranno nemmeno esprimere il loro dissenso manifestando per le strade di Palermo.