Caso osteoporosi, chiesta rimozione dei medici che hanno violato la privacy

Caso osteoporosi, chiesta rimozione dei medici che hanno violato la privacy

CATANIA – Il Codacons interviene di nuovo nella vicenda osteoporosi che attanaglia ormai da circa nove mesi la provincia di Catania e lo fa alla luce del recente scambio di missive tra il direttore generale dell’ASP di Catania e il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania.

Ci sembradice il presidente regionale Giovanni Petrone che in tutta questa querelle non si stia dando la giusta attenzione ed il giusto rispetto per i cittadini che finiscono poi per essere le vere vittime della situazione di grave allarme sociale che si è ormai instaurato e che il Codacons ha denunciato per primo già da febbraio di questo anno. Senza entrare nel merito dell’irritualità e dell’irregolarità di tutto il procedimento amministrativo condotto dall’ASP contro i medici di famiglia e sul quale è già stata interessata la magistratura, ci preme sottolineare la gravissima violazione della privacy che si sta realizzando su alcuni assistiti. L’ASP ha infatti qualche settimana addietro inviato ai medici di famiglia delle raccomandate con le quali si invitavano gli stessi a presentarsi presso le UCAD (commissioni peraltro che non hanno compiti valutativi e sanzionatori) per giustificare le presunte prescrizioni inappropriate con l’esibizione di documentazione sanitaria dei propri assistiti. Ciò ha provocato l’immediata reazione del Codacons (che ha diffidato i medici per questa palese violazione della privacy) e il condivisibile intervento dell’Ordine dei Medici di Catania che ha presentato una denuncia presso la Procura di Catania contro i vertici dell’ASP. Ci arriva adesso notizia che il direttore dell’ASP dott. Giammanco ha fatto pervenire a tutti i medici di famiglia un’altra missiva con la quale precisa che il garante della privacy ha dato disposizione perché ‘eventuali riscontri a terzi (della correttezza delle prescrizioni) avverrà non con dati sanitari ma con dati amministrativo contabili’ facendo quindi una clamorosa marcia di indietro rispetto alle originarie indicazioni che imponevano ai medici la consegna di dati sensibili. A questo punto il Codacons ritiene che debba porsi fine a questa tragicomica vicenda e chiede il pronto intervento del Presidente dell’Ordine dei Medici di Catania perché sottoponga a provvedimento disciplinare tutti i medici che abbiano esibito documentazione sanitaria dei propri assistiti a commissioni dove tra l’altro erano presenti anche componenti non medici e tutti quei funzionari medici dell’ASP che tale condizione hanno determinato e concorso a realizzare. Il Codacons chiede altresì al direttore generale dell’ASP l’immediata sospensione e rimozione di tutti i funzionari sia medici che non, responsabili ai vari livelli della gestione di tutto il procedimento amministrativo e degli omessi controlli in tutta questa vicenda. Chiede altresì di sapere se risponde al vero che di queste commissioni facciano parte componenti essi stessi accusati e coinvolti nella vicenda come medici inappropriati e se è vero che il costo di ogni seduta di queste commissioni supera i 1.000 euro, cioè una somma superiore spesso alle ipotetiche somme recuperabili da questi improbabili controlli ed esse sì configurabili come chiaro danno erariale. Il Codacons informa altresì che inviterà tutti i pazienti ed i medici di famiglia ad intentare una azione risarcitoria contro i vertici dell’ASP di Catania per tutti i danni patiti in questa vicenda per sola ed esclusiva colpa di essi“.