Caso Nicole: la perizia medica indica nuove responsabilità. La madre: “Inadeguatezza”

Caso Nicole: la perizia medica indica nuove responsabilità. La madre: “Inadeguatezza”

CATANIA – Sono circa 100 le pagine della perizia sul caso della morte della piccola Nicole Di Pietro che tracciano un nuovo quadro delle responsabilità scagionando sostanzialmente l’operato del servizio pubblico.

Dalle parole dei consulenti dei pm titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Giuseppe Toscano e i sostituti Alessandro Tasciotti e Angelo Brugaletta, emergerebbe che le cause della morte non sarebbero imputabili a una malformazione cardiaca o a un ritardo nei soccorsi del 118 ma “all’arresto irreversibile delle funzioni vitali consecutivo a grave sofferenza acuta fetale”.

La perizia, depositata ieri, a proposito del personale della clinica privata Gibiino aggiunge che “la condotta della dottoressa Palermo non può essere condivisa […] e la stessa cosa deve intendersi per quanto attiene alla condotta dei dottori Di Pasquale e Gibiino” e solleva dalle responsabilità il sistema sanitario regionale affermando che “tutte le questioni inerenti alla organizzazione del Sues 118 – sulle quali non è compito nostro entrare – non hanno nel caso in esame alcuna rilevanza causale e concausale”.

Quindi non sarebbe stato ben interpretato in clinica il quadro clinico e  la grave sofferenza fetale in atto con una mancanza d’ossigeno in utero. Le parole dei periti riaprono il caso: sotto accusa era finita la catena dei soccorsi e le telefonate tra il 118 e la clinica Gibiino che chiedeva un posto letto in un’unità di terapia intensiva neonatale.

Dopo il diniego di quattro ospedali a Catania la neonata era stata trasportata in direzione Ragusa ma è deceduta durante il tragitto.

Tania Egitto, la madre di Nicole, appreso il contenuto della perizia ha scritto un pensiero sui social: “Quello che abbiamo sempre supposto, adesso è scritto nero su bianco, persone che si fanno chiamare medici da subito indagati, hanno fatto morire la mia bambina per strafottenza, per inadeguatezza, per incapacità..persone che hanno inscenato telefonate e un trasferimento a Ragusa per fare ricadere la colpa sul sistema sanitario regionale. Diavoli travesti da brave persone”.

“Alla lettura dei contenuti della suddetta relazione di consulenza tecnica medico-legale – ha commentato l’assessore alla Salute Lucia Borsellino – di cui già si leggono anticipazioni dai quotidiani online, il mio pensiero va principalmente ai familiari della piccola Nicole. E’ una tappa importante di un percorso volto all’accertamento della verità sui fatti accaduti attesa dai familiari, dalla collettività e dagli operatori sanitari su un evento la cui risonanza mediatica ha anche inciso fortemente sull’immagine del sistema sanitario regionale”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Rosario Crocetta: “Non ho ancora letto l’esito della perizia sulla morte della piccola Nicole ma d’un dall’inizio si è voluto fare un processo sommario alla sanità siciliana e all’assessore Borsellino. È stata una vicenda di ignobile speculazione mediatica che ci ha messo alla gogna. L’assessore alla Salute non ha alcuna responsabilità”.