Caso nave Diciotti, lettera della Procura alle autorità nazionali: “Sbarchino almeno i minorenni”

CATANIA – Sta attirando l’attenzione dei media il caso della nave Diciotti, soccorsa a Lampedusa giunta al porto di Catania lunedì 20 agosto intorno alle 23,30 con a bordo 177 migranti, 13 dei quali in pessime condizioni di salute, che non sono ancora sbarcati.

La causa è ormai nota a tutti, in quanto oggetto di discussioni e dibattiti di varia natura a livello locale, nazionale e internazionale: secondo le disposizioni della autorità competenti, i migranti dovranno rimanere sull’imbarcazione fino a quando non saranno stati ripartiti equamente tra i Paesi dell’Unione Europea.

L’attesa per quest’accordo, però, sembra diventare sempre più lunga e due giorni dopo l’arrivo della Diciotti nel capoluogo etneo non è stata trovata ancora una soluzione per le 177 persone, tra cui diversi minorenni, di cui 28 non accompagnati (dati di Save the Children), a bordo.

Sembra che al momento, al porto di Catania, siano presenti solo il personale della Guardia Costiera, della polizia di Stato, della guardia di Finanza e dei carabinieri. Nessun volontario o membro della protezione civile sarebbe sul posto.

Oggi sono stati resi noti i primi interventi ufficiali sulla questione, come quello della Comunità di Sant’Egidio, che ha dichiarato di trovare indecoroso e disumano il modo in cui le 177 persone presenti sulla Diciotti vengono trattenute da due giorni e ha espresso la necessità di far sbarcare immediatamente almeno i minori. La Comunità avrebbe sottolineato anche che i migranti sulla nave si trovano già in territorio italiano e, quindi, hanno diritto alla richiesta di protezione internazionale.

Tra pareri favorevoli e contrari, è arrivato comunque il momento di intervenire, e a farlo per prima è stata la procura per i minorenni di Catania, che ha inviato una lettera ai ministri dell’Interno e delle Infrastrutture, al capo dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e al prefetto, chiedendo di far sbarcare almeno i minorenni. La notizia è stata resa nota da Intersos.

Nel frattempo, la direzione distrettuale antimafia di Palermo ha aperto una nuova indagine per verificare se a capo dell’imbarcazione soccorsa a Lampedusa vi fossero trafficanti di esseri umani.

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