“Autorizzazioni” e “suolo pubblico” per concerti e rinfreschi: ecco come funziona

CATANIA – In questi giorni ci siamo occupati di un caso inerente a un rinfresco sfuggito un po’ di mano a causa della grande affluenza di gente arrivata da ogni dove in via Auteri, a Catania

Tante le polemiche che si sono create intorno all’evento dello scorso 25 gennaio. Nonostante cantante e organizzatore ci avessero fornito l’autorizzazione per la serata con tanto di suolo pubblico pagato c’è chi, non contento, ha insinuato che la nostra redazione e la giornalista in questione non avesse letto bene quanto riportato nel documento.

È per tale ragione che abbiamo deciso di contattare il Capo di Gabinetto del Comune di Catania, Giuseppe Spampinato, colui che quel giorno firmò quell’autorizzazione, per farci spiegare come funziona con le richieste per eventi e concerti e per capire, soprattutto, se quella sera tutto fosse in regola.

“Nell’autorizzazione che ho firmato per quell’evento si parlava di banchetto e non di concerto – spiega il dottor Spampinato –. Tutti gli atti sono pubblici quindi è sempre possibile leggere con i propri occhi quanto viene fatto”.

In quel documento non si parla di divieti. È specificato il fatto che “non si emettano canti e suoni altamente amplificati tali da recare disturbo alla pubblica quiete”. Mettere un palco di 4 metri, autorizzato tra l’altro, e fare musica con casse che riportano suoni di decibel inferiori ad un concerto vero e proprio non è vietato.

“I vigili urbani sono intervenuti più volte, spetta sempre a loro – continua Giuseppe Spampinato – considerare conforme o no l’autorizzazione in questione. Se la municipale non ha interrotto la serata, significa che per loro era tutto in regola“.

A quell’evento hanno partecipato circa 4 mila persone ma, ricordiamo, che il numero di gente che giunge non è mai prevista. L’andamento di una serata non è possibile prevederlo e, tanto meno, è possibile mandar via i presenti. 

“Normalmente – spiega il Capo di Gabinetto del Comune di Catania – quando c’è un concerto vero e proprio, lo specifichiamo nell’autorizzazione. Ma ripeto che il divieto nasce per i suoni amplificati e non per la musica”. 

Dunque, se state pensando di organizzare una serata, con tanto di autorizzazioni e suolo pubblico pagato, e avete intenzione di cantare… bèh, si può fare. Certo è che, visti i trascorsi, da oggi in poi “è meglio specificare – conclude Spampinato – così da evitare problemi e lamentele”.