Case vacanze “fantasma” ma non solo: il crimine informatico non si ferma in estate

Case vacanze “fantasma” ma non solo: il crimine informatico non si ferma in estate

CATANIA – Il crimine non va mai in vacanza, neanche in estate. I fatti di cronaca confermano come, in realtà, la stagione più calda diventi spesso quasi un’opportunità per mettere in atto diverse tipologie di reato, in particolare truffe.

Visto l’ampio utilizzo dei social e di Internet in ogni momento della vita quotidiana, per potenziali criminali informatici l’estate è il momento perfetto per organizzare piani fraudolenti ai danni di vittime innocenti e spesso poco consapevoli dei rischi del web e delle misure di sicurezza da adottare costantemente. Migliaia di persone, infatti, vengono attratte da offerte a prezzi stracciati, che promettono relax in luoghi da sogno in cambio di una cifra piuttosto conveniente. Proposte allettanti, certo, ma che nascondono spesso un crimine telematico e un reo senza scrupoli, pronto a godere illecitamente del frutto del lavoro altrui.

“In estate i reati più comuni sono sicuramente le truffe online legate all’acquisto di un pacchetto vacanze o di un immobile in affitto, spesso a un prezzo apparentemente vantaggioso. In generale, si registra sia nel periodo estivo che nei mesi in prossimità delle festività un aumento delle denunce relative alle truffe online, con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti, segno che sempre più persone cercano di programmare il viaggio con la famiglia o gli amici sfruttando le occasioni offerte dal web”, rivela il dottor Marcello La Bella, primo dirigente della Polizia Postale di Catania.

Per quanto in molti pensino “Non accadrà mai a me”, in realtà nessuno è mai davvero immune al cybercrime: “In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, chiunque, a prescindere dall’età, è esposto a varie tipologie di reati: frodi informatiche, estorsioni, accessi abusivi, sostituzione di persona, diffamazioni, stalking, adescamenti, rivela La Bella.

Con il miglioramento dei sistemi di sicurezza, inoltre, aumentano anche gli stratagemmi dei potenziali rei per “sedurre” le proprie vittime, indagando a fondo sui loro sogni, i loro desideri, le loro paure e i loro dati personali per individuarne i punti deboli e sfruttarli per fini illegali.

“Il ‘social engineering‘, lo studio del comportamento individuale di una persona affinché compia determinate azioni a vantaggio dell’impostore, è spesso la base di diversi crimini informatici”, spiega il dirigente. E le minacce alla sicurezza sul web arrivano talvolta anche nella maniera più inaspettata, con mezzi ritenuti erroneamente obsoleti ma ancora centrali nell’attività criminale: “Con riferimento al financial cybercrime (accessi abusivi a sistemi informatici e telematici, frodi informatiche, utilizzo illecito di carte di credito, estorsione), l’e-mail rappresenta ancora oggi uno degli strumenti più utilizzati per carpire informazioni (username, password, numeri di carte di credito), rubare l’identità, veicolare malware e danneggiare sistemi informativi”.

Di fronte a un’organizzazione fraudolenta che non lascia scampo neanche alle persone più attente, sono pochi (ma non per questo irrilevanti) i “rimedi” da mettere in atto: si tratta della consapevolezza e della fiducia nell’operato delle forze dell’ordine.

Lo confermano i consigli di Marcello La Bella: “L’arma migliore per individuare e contrastare ogni forma di illegalità è la prudenza, resa più efficace con la formazione e l’informazione. È necessario denunciare i reati tempestivamente ai presidi di polizia, con particolare riferimento alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, evidenziando che è possibile segnalare eventuali illeciti anche online, tramite il sito del commissariato di Polizia di Stato online.

Per i minori, inoltre, esiste anche una app, YouPol, per comunicare, anche in forma anonima, episodi di bullismo o di droga, fenomeni che non si fermano neanche dopo l’interruzione estiva delle attività scolastiche.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni è costantemente impegnata in campagne di educazione alle legalità e incontri in istituti scolastici in tutta la Sicilia. Tra queste “Una Vita da Social e Cuoriconnessi“, grazie alla quale studenti, genitori e docenti vengono formati su temi rilevanti come il cyberbullismo, la pedofilia online, il sexting, cyberstalking, privacy e sugli altri rischi della rete.

L’attività della Polizia Postale è possibile anche grazie alla sinergia con diverse autorità a livello locale e nazionale: “L’Ufficio è impegnato, con il supporto del Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.), alla prevenzione e contrasto dei reati informatici attraverso la stipula di specifici protocolli con strutture sensibili di rilevanza locale, sia pubbliche che private, al fine di garantire un sistema di sicurezza informatica capillare”, conclude il dirigente della Polizia Postale del capoluogo etneo, rivelando ancora una volta l’intenso lavoro svolto delle forze di polizia per evitare di lasciare gli utenti del web abbandonati a se stessi di fronte al cybercrime, un mondo in costante evoluzione.

Immagine di repertorio