MODICA – Un progetto che si sta divulgando in tutta l’Europa, che unisce l’eticità e la solidarietà verso i meno fortunati. Parliamo degli “alberghi etici”, un’idea volta a sbarcare anche in Sicilia.
Ci troviamo nel Ragusano, tra le campagne di Modica. Qui potrebbe aver luogo il primo albergo etico siciliano, nato dalla proposta della famiglia Lanza di Catania, insieme con i genitori di Toti, un 15enne che soffre di un grave disturbo psichico, ed i genitori di altri cinque ragazzi come lui, che un giorno potrebbero gestire questo hotel “speciale”.
Infatti, il progetto “Casa di Toti” si basa sull’idea di trasformare un casale del ‘700, antica proprietà della famiglia Lanza, in un hotel gestito da ragazzi con disturbi psichici. L’idea ha già raccolto numerose approvazioni ed è stata accolta con molto entusiasmo da tante famiglie che vedono sbocciare nel progetto una speranza per i propri figli con disabilità mentali.
Ecco perché la famiglia Lanza, e i genitori dei ragazzi, sembrano essere piuttosto determinati nel dare vita a questa idea nonostante il loro progetto non sia riuscito ad aggiudicarsi i cinquantamila euro del concorso Axa “Nati per proteggere”.
“La Casa di Toti” è diventata quindi un’associazione, intenta ad avviare una raccolta fondi, trovare sponsor e partecipare anche ai bandi europei. Attualmente sono in cantiere due progetti concreti: avviare l’hotel e realizzare poco distante, dove ora c’è un campetto di calcio in disuso, una residenza – comunità con spazi adatti a ragazzi come Toti. La prima parte è semplice, anche perché il casale è già una casa vacanze, la seconda richiede invece l’investimento maggiore.
La prima iniziativa dell’associazione avrà luogo a Villa Di Bella, a Viagrande, in provincia di Catania, il 13 dicembre: una tombolata per la raccolta di fondi ed una sfilata con la vendita di magliette e le stampe dei disegni realizzati da Toti e dai suoi amici.
L’obiettivo è quello di costruire modelli nuovi e un futuro diverso e migliore. Ma si tratta di una grande sfida. Toti è iperattivo e la sua sindrome è un “disturbo misto del comportamento e delle emozioni con sfumature di autismo”. Egli non è autonomo, ma grazie a questo progetto, insieme con tanti altri ragazzi come lui, Toti potrà imparare a lavorare, ovviamente con l’accompagnamento di tutor e professionisti del settore alberghiero, e potrà vivere felicemente in compagnia.