CATANIA – Ancora degrado, sporcizia e inciviltà nell’androne della Casa Museo Bellini di Catania.
Prosegue la “battaglia” assolutamente civile di Mario Reitano, che si occupa del Festival Belliniano e che si è mosso in tutti i modi per ridare dignità a uno dei luoghi più belli della città che andrebbe valorizzato e non calpestato.
La situazione è assolutamente ingestibile, un biglietto da visita pessimo per chi decide di recarsi a visitare questo importante sito e trova fili elettrici che pendono, materassi, bottiglie a terra e quant’altro.
“Ho parlato con chiunque, anche col Prefetto mostrando le foto. Immagini un turista, appassionato di Bellini, tenga conto che la mattina il cortile è pieno di macchine, alcune dei condomini e altre del B&b che offre il parcheggio gratis“.
Queste le parole di Mario Reitano ai nostri microfoni.
Casa di Vincenzo Bellini nell’oblìo
“Viva Vincenzo Bellini! Ma che non sia solo di facciata, dimenticandosi di uno dei siti cittadini che più soffrono – e da sempre – di oblio: mi riferisco alla sua casa natale, in piazza San Francesco d’Assisi. Viaggiate, andate a vedere come vengono considerate le case di Giacomo Puccini, a Lucca, o di Giuseppe Verdi, a Roncole, in provincia di Parma. E imparate“, afferma.
“Sono un amante della mia città, Catania, e soffro. Soffro nel vedere manifestazioni ‘di facciata’, che lasceranno il tempo che trovano come le note appese in via Etnea e via Di Sangiuliano, mentre uno dei siti che i veri appassionati di musica di tutta Italia vorrebbero conoscere ed esplorare, per non dire d’Europa se non del mondo, è proprio casa sua. È un codice non scritto dei veri appassionati, e sono tanti: ricercare le origini del mito“, prosegue.
“Chi ha fatto i lavori sopra non ha coperto nulla: pianoforti del ‘700, spartiti… Dopo il mio appello è stato pulito e anche la targa esterna adesso è visibile. Prima era coperta da rami“, racconta.
“Eppur qualcosa si muove”… o no?
Nonostante le segnalazioni, denunce ai carabinieri, alle autorità, nulla sembra essersi mosso. Ancora oggi.
Le immagini video seguenti dimostrano lo stato del luogo, in totale abbandono.
“È il silenzio assordante che mi sconcerta, una città distratta. Ma il problema esiste, e non da oggi, da diversi lustri. E in tutto questo cosa hanno fatto le presunte associazioni belliniane, ne conto una ventina circa, ma senza arte né parte per quel che mi riguarda, per far sì che Casa Bellini venisse resa sicura, fruibile, e conosciuta al pari del Teatro Massimo?“, chiede.
“Per mia abitudine presidio quasi ogni giorno Casa Bellini, cerco di convincere gli avventori a entrare, chiudendo gli occhi quando accedono all’androne. Mi riesce una volta su cinque. Non esiste segnalazione esterna degna di nota, la Casa non rientra nei tour delle guide turistiche“, conclude.
Le foto
Foto Mario Reitano, immagini video Floriana Garofalo