Carni non registrate e macellate senza autorizzazioni, rischio per consumatori: sequestrato mattatoio nel Catanese

Carni non registrate e macellate senza autorizzazioni, rischio per consumatori: sequestrato mattatoio nel Catanese

PATERNÒ – I carabinieri del Nas di Catania e i poliziotti del compartimento Polizia Stradale “Sicilia Occidentale” di Palermo hanno sequestrato la notte scorsa un noto mattatoio catanese a Paternò, dove era in corso la macellazione clandestina di centinaia di ovini di provenienza sconosciuta.

L’operazione è frutto di un’attività di collaborazione, nata a seguito di controlli della polizia Stradale nella zona del Palermitano, nei confronti di alcuni trasporti di bestiame destinati alla macellazione in stabilimenti del catanese. Alcune circostanze poco chiare hanno insospettito gli agenti che hanno deciso di confrontarsi con i carabinieri del Nas di Catania.

Immediati sono scattati i controlli nello stabilimento di macellazione dove, a impianto ancora chiuso, i poliziotti e carabinieri si sono trovati davanti a un cospicuo gruppo di animali che in tutta fretta e nell’oscurità, venivano scaricati da mezzi di trasporto senza alcun rispetto del loro benessere.

Subito dopo, gli operatori hanno verificato che una parte di essi erano stati già macellati dal gestore del mattatoio, approfittando dell’assenza del veterinario ufficiale e immediatamente posti nelle celle frigorifere in attesa di essere smerciati sottobanco.

Da un attento esame delle carcasse, però, agli investigatori non è sfuggito un particolare molto importante: sulle carni macellate era stata applicata una bollatura sanitaria contraffatta, allo scopo di simulare i cosiddetti “bolli sanitari”, cioè i sigilli apposti esclusivamente dai veterinari delle aziende sanitarie che operano all’interno dei mattatoi per certificare le carni macellate, garantendo la salubrità degli animali e l’idoneità al consumo umano.

L’attività si è conclusa con il sequestro dell’intera area, comprese le carni macellate e oltre duecento ovini ancora vivi che, in applicazione delle speciali normative a tutela della salute.

Con la collaborazione di veterinari ufficiali fatti intervenire, sono stati correttamente identificati gli animali considerato che alcuni di essi non erano censiti all’anagrafe veterinaria né tantomeno sottoposti alla prescritta profilassi sanitaria imposta dalla legge.

Il titolare del mattatoio è stato denunciato all’autorità giudiziaria.