CATANIA – Carnagione chiara, corpo minuto, curata, età apparente 30-40 anni: sono questi alcuni dettagli, che a distanza di ore dal macabro ritrovamento avvenuto alla Playa di Catania, fanno luce sul cadavere di una donna rinvenuto dalla Polizia ieri pomeriggio.
Erano circa le 16 quando una turista straniera avrebbe allertato la Guardia di Finanza che, a sua volta, avrebbe inviato tempestivamente sul posto i colleghi della squadra mobile della Questura di Catania. Sono proprio quest’ultimi ad indagare sul giallo di queste ore.
Il corpo della donna, privo di vita da almeno due giorni, è stato trovato all’interno di uno stabilimento balneare chiuso, all’altezza del Lido Nettuno, poggiato ad un muro e con l’impressione che la vittima fosse proprio “seduta” tra cumuli di spazzatura. Il volto risultava essere sporco di sangue e con diverse lesioni alla testa, segni riconducibili a dei pugni. La donna non aveva documenti addosso né sono stati ancora trovati nella zona “incriminata”: a coprirla soltanto un giubbotto e un reggiseno.
Intanto sul posto, è intervenuto il medico legale dottor Cataldo Ruffino che oltre ad accertare che il decesso della donna sia di almeno 48 ore fa, ha anche escluso violenze sessuali. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta ed ha disposto il trasferimento della salma della vittima all’obitorio dell’ospedale “Garibaldi Nesima” di Catania: lì verrà effettuata l’autopsia.
La scientifica continua, invece, a prelevare campioni di DNA, tracce ematiche e possibili reperti per riuscire a risalire al più presto non solo al presunto omicida, visto che a quanto pare si tratterebbe di un delitto, ma anche all’identità della donna per dare un nome a quel volto macchiato di sangue e colpito più volte da qualcuno che poi, come un sacco dei rifiuti, l’avrebbe abbandonata come nulla.