Riserve, Bevacqua: “La mancanza di certezze crea gravi danni al turismo”

Riserve, Bevacqua: “La mancanza di certezze crea gravi danni al turismo”

CATANIA – “Dovrebbero essere più cauti: ogni parola può provocare grossi danni economici”. Irrompe così Mario Bevacqua, vice presidente della Federazione Internazionale Agenti di Viaggi, riguardo alla questione della chiusura delle riserve naturali.

“Fortunatamente una soluzione si è trovata, anche se si tratta solo di una pezza. E questo modo di agire a me e alla categoria non piace”.

Una critica che viene mossa per la poca chiarezza e per le poche certezze che la Regione Sicilia dà ai tour operator europei: “Alla notizia che le riserve sarebbero state chiuse – spiega Bevacqua – ho ricevuto tante telefonate. Adesso le cose sono cambiate di nuovo: si crea confusione. Sarebbe stato meglio aspettare e vedere se si fosse trovata una soluzione”. Questa “instabilità”, inoltre, può essere devastante nell’economia del turismo: “Le agenzie lavorano seguendo una programmazione ben precisa e con largo anticipo. Nel momento in cui capitano episodi che non rispettano l’offerta proposta, la Sicilia perde di immagine e i tour operator possono anche eliminarla come meta da offrire”. 

Per non andare troppo lontano, infatti, l’anno scorso alcune agenzie hanno dovuto risarcire i propri clienti per non aver avvisato che non si sarebbero potute effettuare alcune escursioni a causa del crollo del ponte Himera. Un episodio non prevedibile, sicuramente, ma che ha macchiato l’immagine dell’Isola: “In situazioni del genere – continua il vice presidente UFTA – sono gli assessorati competenti che devono avvisare i tour operator, che a loro volta devono dare comunicazione ai clienti. E questo non è stato fatto. In questo modo si perde di credibilità e non si danno certezze”.

Infine, Bevacqua lancia un ultimo monito: “Evitiamo certe cose. Non possiamo rischiare di perdere quel poco che abbiamo”.