Camorra e appalti dei rifiuti della SuperEco. Nel mirino l’assegnazione del servizio a Catania

Camorra e appalti dei rifiuti della SuperEco. Nel mirino l’assegnazione del servizio a Catania

NAPOLI – Sono cominciati questa mattina gli interrogatori di garanzia nell’ambito della maxi inchiesta della DDA di Napoli su un presunto sistema di corruzione e infiltrazioni camorristiche negli appalti pubblici della raccolta dei rifiuti. Tra i principali indagati figurano Carlo Ciummo, direttore tecnico della SuperEco srl, e suo padre Vittorio, titolari della società laziale con sede a Cassino. L’azienda è la stessa che si è aggiudicata il Lotto Nord del servizio rifiuti del Comune di Catania con un’offerta di 76,3 milioni di euro.

Camorra e appalti dei rifiuti della SuperEco

Nei confronti dei due imprenditori, la Procura partenopea ha chiesto una misura cautelare in carcere. Sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa in quanto “beneficiari della prestazione camorristica”. Secondo le accuse, sarebbero stati favoriti nell’ottenere l’appalto catanese grazie all’intervento di Nicola Ferraro, ex consigliere regionale campano già condannato per reati di camorra e oggi ritenuto referente dei clan casalesi negli affari legati alla gestione dei rifiuti.

L’inchiesta, che ha portato a 34 richieste di misure cautelari, ha svelato un sistema articolato e strutturato, fatto di tangenti sistematiche, gare pilotate e protezioni mafiose, con al centro Ferraro, ritenuto il collante tra imprese, politici, dirigenti pubblici e clan della camorra e di Cosa nostra. Il clan Santapaola-Ercolano di Catania avrebbe avuto un ruolo chiave nella spartizione degli appalti nella città etnea.

Nel mirino l’assegnazione del servizio a Catania

Dalle indagini emergerebbero pagamenti regolari di denaro da parte della SuperEco a Ferraro come “prezzo” per l’aggiudicazione del servizio di raccolta rifiuti. Le accuse sono supportate da intercettazioni ambientali, pedinamenti, videoriprese, pizzini e testimonianze.

Le ripercussioni sull’azienda

La SuperEco srl, attiva in numerosi Comuni tra Lazio e Campania (tra cui Frosinone, Ventotene, Terracina, Forio d’Ischia, Lacco Ameno), conta circa 420 dipendenti. L’arresto dei Ciummo potrebbe portare alla nomina di un amministratore giudiziario o all’avvio di procedure di revoca degli appalti da parte dei Comuni interessati.

Ora la parola passa al GIP del Tribunale di Napoli, chiamato a decidere se accogliere o meno le richieste della Procura. Le decisioni attese nelle prossime ore potrebbero avere conseguenze giudiziarie e amministrative significative per l’intero sistema degli appalti pubblici nel settore rifiuti.