“Calypso-Follow on”: i risultati del progetto Italia-Malta

CATANIA – Si è tenuto stamani nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania il meeting finale “Calypso – Follow on” che ha visto confermata dal project leader del progetto, Aldo Drago, docente dell’Università di Malta, l’installazione di una quarta antenna nel porto di Marina di Ragusa oltre alle tre già attive dal 2013 nell’area portuale di Pozzallo e a Malta nei siti di Ta’ Barkat e Ta’ Sopu.

“Il sistema Hf radar Calypso prevede l’estensione dell’area di monitoraggio delle correnti marine e di conseguenza assicurare la prevenzione e la tutela delle coste siciliane e maltesi da eventuali sversamenti di idrocarburi nello specchio acqueo del canale siculo-maltese”.

Drago ha spiegato, insieme a Giuseppe Ciraolo di Sicilian focalpoint, che “il sistema Calypso, nato nel 2011, potenziato con i fondi della Programmazione ordinaria Italia-Malta 2007-2013 proprio quest’anno grazie a Calypso Follow on è tra i primi installati nel Mediterraneo, dopo quelli dell’area del mar Adriatico e nel mondo visto che esistono solo negli Stati Uniti. Con Calypso puntiamo ad un’ulteriore implementazione dell’area di monitoraggio e quindi di dati che sono già forniti alle Forze armate maltesi e, tramite protocolli d’intesa, alla Marina militare italiana sia per ottimizzare gli interventi in caso di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati e di operazioni di Search and Rescue, sia per il soccorso di natanti in difficoltà nel Mediterraneo”.

Al meeting era presente anche il rettore Giacomo Pignataro insieme al responsabile scientifico del progetto per l’Ateneo, Rosario Sinatra e al direttore del Cutgana, Giovanni Signorello, che si è così espresso: “Un luogo centrale e vitale che unisce i popoli dell’Europa, dell’Africa e del Medioriente che proprio in questi ultimi mesi è stato messo in difficoltà da diverse situazioni socio-politiche e conseguenti fenomeni migratori che in alcuni casi si sono trasformati in tragedie, progetti come Calypso e la cooperazione tra istituzioni e atenei dei due Paesi devono svolgere un ruolo fondamentale per migliorare la situazione del Mediterraneo, via di cultura e commercio sempre attiva, e garantire uno sviluppo socio-economico dei territori che si affacciano in questo mare”. Parole riprese anche dal console onorario di Malta, Chiara Calì, la quale ha auspicato “un rafforzamento dei rapporti e dei processi integrativi tra i due Stati e Atenei per la sicurezza nel Mediterraneo”.

Su questo tema si è soffermato anche Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente al Senato, il quale ha evidenziato che “l’antropizzazione del Mediterraneo è eccessiva perché si tratta di un’area che rappresenta meno dell’1 per cento della superficie marina mondiale, ma che al tempo stesso registra il 30 per cento del traffico commerciale mondiale con relative conseguenze testimoniate dall’alto tasso di inquinamento”.

“La politica sta vigilando sugli sversamenti di idrocarburi ed il progetto Calypso si inserisce perfettamente in questo contesto, non a caso sosterremo la messa in rete dei sistemi Hf radar in Italia al fine di migliorare il monitoraggio del traffico commerciale” ha aggiunto il presidente della commissione Ambiente.

Il sostegno al progetto è stato garantito anche dalla Marina Militare, a confermarlo il comandante di Marisicilia, Nicola De Felice, che ha così spiegato: “Con diverse operazioni siamo già impegnati da tempo nel Mediterraneo e grazie all’accordo quadro con la Regione Siciliana sottoscritto nei giorni scorsi punteremo maggiormente sulla formazione, ricerca, sviluppo, lotta agli sversamenti ed anche in campo medico. La Marina militare, inoltre, è la prima in Europa e seconda al mondo solo dopo gli Stati Uniti ad utilizzare il combustibile bio per la propulsione delle proprie navi”.

Sulla tematica della tutela ambientale del Mediterraneo è intervenuto anche Marco Sambataro del Segretariato tecnico congiunto della Programmazione Italia-Malta: “Il progetto Calypso è stato già rifinanziato con i fondi 2007-2013 visti anche gli ottimi risultati, ma nella programmazione 2014-2020 la tematica ambientale potrà contare su una maggiore disponibilità economica”.

“Con Calypso Follow-on, infatti, abbiamo incrementato il livello di disseminazione dei risultati di progetto mediante il miglioramento dei servizi web-services dedicati e realizzato un’app per sistemi mobili, validato ulteriormente le misure delle correnti superficiali elaborate dalla rete Calypso ed effettuato l’upgrade dei sistemi Hf attualmente installati” ha aggiunto Ciraolo.

A seguire sono intervenuti Francesco Licata di Baucina di Arpa Sicilia, Calogero Foti del Dipartimento Protezione civile Regione Siciliana e Giovanni Signorello del Cutgana, i quali hanno sottolineato l’importanza dei progetti portati avanti dai diversi centri sulla tematica della protezione, tutela e valorizzazione dell’ambiente e la necessità di mettere a sistema i risultati delle diverse ricerche.