CALTAGIRONE – La polizia municipale ha individuato, grazie al sistema di videosorveglianza, l’autore del furto (avvenuti in giorni diversi, rispettivamente il 14, il 16 e il 20 gennaio scorsi) di quattro delle teste di moro che facevano parte dell’esposizione “Nativitas”, allestita nel periodo natalizio all’interno del palazzo municipale di Caltagirone e protrattasi sino alla fine di gennaio.
I dettagli sul furto delle teste di moro
La polizia municipale ha denunciato l’uomo 37enne, già noto alla polizia, in stato di libertà per furto aggravato. Come emerge dal lavoro degli inquirenti, al comando del colonnello Domenico Martino, l’uomo accedeva all’atrio del palazzo negli orari di minore afflusso e trafugava le pregiate opere in ceramica, una il 14, due il 16 e una il 20 gennaio, nascondendole successivamente in una borsa che, all’ingresso, aveva tenuto nascosta.
Le indagini dei vigili urbani sono scattate dopo le denunce dei ceramisti proprietari delle teste trafugate. Sono in atto ricerche per tentare di recuperarle, anche se non è escluso che l’uomo se ne sia liberato nei giorni immediatamente successivi ai “colpi” da lui effettuati.
L’assessore alla Sicurezza, alla Legalità e alla Polizia municipale Giuseppe Fiorito sottolinea: “Ancora una volta il diffuso e capillare sistema di telecamere di cui abbiamo dotato la città si è rivelato molto utile per l’individuazione degli autori di reati“. “A ciò si unisce l’attenta azione di prevenzione e repressione condotta dalla polizia municipale al pari delle altre forze dell’ordine e operando in costante sinergia con esse”.
Le indagini successive
Gli stessi agenti della polizia municipale, anche in questo caso grazie al prezioso supporto delle telecamere e a successivi appostamenti che hanno consentito di chiudere il cerchio attorno al responsabile, hanno inoltre denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, un quarantenne indicato come colui che, lo scorso 9 gennaio, in via Fontanelle, insieme a un complice, rubò una Lancia Delta che si trovava lì posteggiata.
Dopo un controllo ad una sua vettura, la polizia ha contestato anche delle accuse di ricettazione (perché trovato con materiale di sospetta provenienza furtiva) e di possesso di strumenti atti a offendere.
