Caltagirone, ospedale depotenziato cittadini allarmati

CALTAGIRONE – Si è riunito lunedì sera, in seduta straordinaria e urgente, il Consiglio comunale. Presenti anche parlamentari nazionali e regionali e rappresentanti dell’Asp. Sono stati approvati, all’unanimità, due ordini del giorno: sulla situazione di crisi dell’ospedale Gravina e Santo Pietro di Caltagirone.

Nel primo si evidenzia “il costante e progressivo depotenziamento della struttura sanitaria cittadina, con la diminuzione dei posti letto, la mancata copertura dei posti in organico del personale medico e infermieristico, la mancata nomina dei primari di alcuni reparti e le lunghe liste d’attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali”. Si stigmatizza altresì “il preciso disegno politico teso a rafforzare la sanità delle città metropolitane dell’Isola, nel nostro caso Catania, a discapito dei centri minori”.

Alla luce della nomina del nuovo direttore generale dell’Asp e dell’approvazione della rete ospedaliera siciliana cui seguirà l’adozione del piano socio – sanitario regionale, il sindaco si impegna “a rappresentare a tutti i livelli istituzionali e coinvolgendo gli altri sindaci del territorio, le gravi criticità, acuitesi dopo la soppressione, nel 2009, dell’azienda ospedaliera calatina, nonché a definire, con gli stessi interlocutori, linee e azioni per incrementare la qualità e quantità delle prestazioni e aumentare i livelli di assistenza sanitaria”.

Con l’altro ordine del giorno si evidenziano alcune emergenze che devono essere affrontate con la massima tempestività: “La logica, e anche la gestione delle risorse – si sottolinea – deve essere territoriale. Le piante organiche sono gravemente deficitarie e non è possibile che vi siano palesi difformità fra ospedali diversi della stessa Asp. Va intensificata la sinergia con l’ospedale di Militello, prevedendovi la presenza ambulatoriale di tutte le specialità che si trovano al . Si torni a una gestione interna delle prenotazioni perché oggi il numero verde su base provinciale è un’indecenza. Si nomini subito il primario di Urologia. Venga disposto l’immediato trasferimento della Medicina interna nei nuovi locali. Si rimpingui l’unità operativa di endoscopia digestiva. Si metta in condizioni l’unità operativa di Anestesia e Rianimazione – prosegue l’Odg – di svolgere il proprio ruolo con una regolare fruizione nelle sale operatorie. Si doti, infine, l’Oncologia di spazi per la giusta privacy degli utenti”.

Sul tema sono seguiti gli interventi del sindaco Nicola Bonanno, che ha annunciato “la costituzione, in tempi brevissimi, di un gruppo di lavoro per sollecitare ai vari interlocutori istituzionali iniziative che invertano il trend negativo”; il senatore Giuseppe Compagnone, secondo il quale “occorre adoperarsi per far rilevare, ai vari livelli, le specificità della sanità calatina, a partire dalla lontananza di questo territorio da Catania”; il deputato nazionale Giovanni Burtone, secondo cui “bisogna battersi perché gli ospedali riuniti di Caltagirone e Militello vengano riconosciuti come ospedali di I livello e ciò per garantire una prospettiva con una serie di branche e gli auspicati concorsi”; il deputato regionale Gino Ioppolo che, nel tracciare un quadro dei lavori in commissione Sanità, ha detto che “se si vuole difendere l’ospedale e scongiurare ipotesi di riduzione, bisogna intanto esigere che esso venga fatto funzionare al meglio, valorizzando le punte di efficienza come l’Emodinamica e pretendendo il rafforzamento di altre come Urologia o Ginecologia”.

Il direttore medico di presidio, Maria Giovanna Pellegrino, ha ammesso “situazioni di sofferenza per la carenza di personale”, ma annunciato “l’apertura dei nuovi, attrezzati locali del reparto di Malattie infettive e l’imminente trasferimento della Medicina in locali assai più accoglienti e funzionali”.

Tanti sono stati gli interventi dei consiglieri: Andrea Bizzini e Luigi Failla sui contenuti degli ordini del giorno, Fortunato Parisi (“Si costituisca subito un comitato”), Giovanni Garofalo (“Si controlli la qualità dei servizi”), Sergio Domenica (“Serve un segnale forte”), Roberto Gravina (“Si lavori congiuntamente”), Filippo Pozzo (“Caltagirone ha una specificità territoriale”) e Marco Failla (“Basta a ulteriori scippi”). “E’ stata un seduta – commenta il presidente Luigi Giulianoutile per fare fronte comune e mettere a punto strategie per la salvaguardia e il miglioramento della sanità nostrana”.

Intanto il Consiglio tornerà a riunirsi alle 20 di mercoledì 12 novembre per esprimere il parere sulla proposta di estinzione dell’Ipab casa di riposo “Santa Maria di Gesù” di Caltagirone.