“Buchi nei muri e ragazzi costretti a stare in classe” al Leonardo da Vinci: “Ecco la verità”

“Buchi nei muri e ragazzi costretti a stare in classe” al Leonardo da Vinci: “Ecco la verità”

CATANIA – Una scuola difficile da vivere, almeno secondo alcune lamentele dei genitori che portano i figli alla Leonardo da Vinci di Canalicchio (Catania).

A fare chiarezza e avere una panoramica completa della situazione è la preside dell’istituto, Daniela Di Piazza, che ha smentito con forza quanto le è stato imputato. “Parlare con la preside è diventato impossibile. Spesso ci rimanda alla vicepreside o scioglie le assemblee”, dice il genitore. La replica non si fa attendere: “Tutti i rappresentanti d’istituto hanno il mio numero di telefono: sono sempre reperibile, con chiamate e con messaggi. In alcuni casi – continua – ho dato il mio numero a singoli studenti e genitori con particolari problemi”.

Nel plesso di via Raccuglia “ci sono buchi nelle classi e tanto altro, dovuti ad atti di vandalismo, a cui non è stato posto rimedio”. La preside Di Piazza ha tranquillizzato tutti, dicendo: “Spesso il plesso è vittima di continui atti di vandalismo a cui dobbiamo porre rimedio. Ho più volte rassicurato i genitori – afferma -, dicendo loro che tutti i danni verranno riparati durante le vacanze pasquali“. 

Al “Leonardo da Vinci”, inoltre, si lamenta il fatto che alcuni ragazzi siano “costretti a fare la ricreazione in classe o a non poter usare i bagni durante l’intervallo”. Anche in questo caso, la preside ha controbattuto, affermando che “esistono delle regole, come in tutte le scuole. L’ingresso nei bagni viene regolarmente controllato tramite un registro, in cui vengono trascritti i nominativi di chi vi entra per evitare atti vandalici. Inoltre – dichiara la preside -, se una classe svolge la pausa in classe vuol dire che sono stati presi dei provvedimenti, limitati nel tempo, dai responsabili”.

Su una eventuale occupazione della scuola, la preside ha ricordato che “verrà subito avvertita la Digos, visto che l’occupazione è illegale”. I genitori degli alunni, però, vogliono impedire che si arrivi a questo per evitare che possa influire sul prosieguo anno scolastico dei ragazzi.