CATANIA – Otto catanesi su dieci hanno paura: è questo il bilancio della nostra vox populi in merito al probabile via libera da parte del governo italiano per far partire diversi raid da Sigonella per colpire la base dell’Isis a Sirte.
In corso Italia, abbiamo chiacchierato brevemente con dei passanti e la preoccupante notizia è che nessuno si aspettava di arrivare a tal punto, coinvolgendo l’Italia e in particolar modo la Sicilia. In scala, abbiamo sentito il parere di quattro ragazzi, due donne e due uomini di mezz’età e una coppia di anziani.
“È chiaro che essendo alleati degli americani non possiamo tirarci indietro – ci dice un ragazzo, Mattia – ma rischiamo grosso. Se gli estremisti riescono già ad entrare continuamente in una metropoli come Parigi, qui sarà un gioco da ragazzi. Dovremo stare attenti, perché così come noi indirettamente colpiremo loro, altrettanto potrebbero fare con noi, anche se ci auguriamo di no. Un po’ di paura però c’è”.
Fabio condivide il pensiero dell’amico Mattia, ma aggiunge: “Dobbiamo farci trovare pronti. Altrimenti facciamo la fine di Parigi, colpita costantemente da attentati, non possiamo farci cogliere impreparati”.
Giada e Federica, in compagnia dei ragazzi, esternano ancora di più la paura: “Sono degli assassini, uccidono senza pietà: speriamo che nonostante i bombardamenti questi animali non vengano qui a compiere le azioni atroci che fanno ogni giorno. Non vogliamo succeda qualcosa”.
Cambiando fascia d’età, quindi dai ragazzini a uomini/donne di mezz’età, il discorso si fa diverso: infatti, si utilizza la parola ‘guerra’. “La guerra è scoppiata già da tempo, adesso dentro ci siamo pure noi. La scelta del governo Renzi è insensata, non possiamo rischiare la nostra vita per un patto d’alleanza, vedere gli attentati in TV è una cosa, viverli assolutamente un’altra e non vogliamo arrivare a tal punto. Sono certo che qualora questi aerei dovessero giungere a destinazione, la risposta non sarà immediata, bensì verremo colpiti quando saremo tranquilli e senza pensieri: sono furbi, è una guerra però che dobbiamo vincere” ci hanno detto i colleghi Sergio e Vincenzo.
Le donne, dopo aver scoperto che sono sorelle, criticano invece la libertà dei musulmani in Sicilia e in Italia: “Non sapevamo di questa notizia, ma prima o poi sarebbe dovuto accadere. Ci faremo trovare pronti, ma loro sono degli assassini e sono capaci di fare l’impensabile. Tutta questa libertà che hanno qui i musulmani non deve esistere, devono andarsene uno ad uno. Ci stanno massacrando, abbiamo paura per i nostri genitori che hanno deciso di fare una vacanza in Francia, in Costa Azzurra. Non sono mai andati all’estero, si sono regalati una vacanza e non hanno voluto sentire raccomandazioni, ma non nascondiamo che stiamo costantemente in pensiero. Potrebbe accadere di tutto e adesso andremo incontro a delle spiacevoli sorprese in casa nostra, ma una lezione la devono ricevere e che ben vengano questi bombardamenti”.
Gli unici a non avere paura sono i due anziani che abbiamo incontrato lungo il tragitto. A dargli una speranza è la storia, il patriottismo: “Non bisogna avere paura. Uccidono a sangue freddo, ma anche quando venissero qui noi ci faremo trovare pronti perché lo siamo sempre stati. Facciamoci valere, questa è una guerra che vinceremo noi perché siamo italiani ed insieme con le altre forze europee, e con l’aiuto degli americani, prima o poi si arrenderanno. Noi non abbiamo paura, i bombardamenti gli daranno una bella batosta”.