Biancavilla, “Ti ammazzo, prima o poi ti uccido”: l’Incubo senza fine di una moglie maltrattata dal marito

BIANCAVILLA – La Procura distrettuale etnea, nell’ambito di indagini a carico di un 71enne, abitante a Biancavilla ed indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita dai carabinieri della locale Stazione.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, in una fase procedimentale caratterizzata dalla non integrazione del contraddittorio delle parti, hanno fatto luce sulle condotte poste in essere dall’uomo che avrebbe reiteratamente sottoposto la moglie 62enne a violenze, ingiurie ed ogni tipo di vessazione nel corso del loro matrimonio, durato 42 anni circa.

Nel corso della loro unione, a dire della donna, l’uomo non avrebbe mai manifestato comportamenti violenti fino all’inizio del 2021 quando, complice verosimilmente anche l’insorgenza di una lieve forma di demenza senile, avrebbe modificato il proprio comportamento in ambito familiare.

In particolare il marito avrebbe ripetutamente accusato la donna di presunte infedeltà coniugali, ingiuriandola pesantemente anche davanti ai figli che in un’occasione, nel marzo dello scorso anno, sarebbero provvidenzialmente intervenuti nei confronti del padre convincendolo a deporre un coltello da cucina con il quale avrebbe minacciato di colpire la madre: “Ti ammazzo, prima o poi ti uccido!“.

Il marito avrebbe aggredito la moglie tirandola per i capelli causandole lesioni refertate con “trauma facciale con ematoma alla regione zigomatica sx ed alla radice del naso”, con una prognosi di 8 giorni rilasciata dai medici dell’ospedaleMaria SS. Addoloratadi Biancavilla.

Lo scorso 9 marzo l’episodio culminante quando la donna, dopo esser stata ancora una volta ingiuriata e picchiata, sarebbe stata stavolta afferrata dall’uomo per il collo nel tentativo di strangolarla fino a quando le sue urla, fortunatamente, avrebbero provocato l’accorrere dei vicini di casa e la sua conseguente possibilità di fuga.

Quest’ultima scena avrebbe convinto la vittima a rivolgersi ai carabinieri ai quali avrebbe raccontato le vicissitudini patite, tra l’altro confermate nella loro veridicità anche dalle dichiarazioni dei figli.

L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari in un’abitazione diversa da quella nella casa coniugale, dove tuttora vive la donna.

Foto di repertorio