Bellini: scatta lo sciopero della fame

CATANIA – “Da oggi non toccheremo cibo, andremo avanti solo con acqua”. I precari del Teatro Massimo Bellini, da venerdì scorso barricati sul tetto dell’ente catanese, stamattina hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame. A causa di un malore uno dei lavoratori è stato assistito da alcuni operatori del 118 intervenuti sul posto con un’autoambulanza.

Sul terrazzo del Massimo Bellini l’aria è infuocata per le alte temperature e manca il respiro. Eppure c’è chi, come Francesco Nicotra (nel video), 62 anni, addetto alla prevenzione incendi, non arretra di un passo e da sopra il cornicione manda avanti la sua protesta contro il mancato rinnovo del contratto.

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“Non abbiamo prospettive per il futuro – dice l’uomo – e dopo 20 anni di precariato non ho maturato i contributi necessari per andare in pensione.



Sul tetto stamattina anche Salvatore Tringale, autista: senza di noi il teatro non può andare avanti. Ci sono autisti, come me, ma anche falegnami, caldaisti, pittori. Siamo 28 persone e ognuno ricopre un ruolo fondamentale per il funzionamento del Bellini”.

I lavoratori sono molto stanchi dopo 4 giorni di presidio, ma scenderanno da qui – così hanno ribadito ai microfoni dei giornalisti – solo quando arriveranno risposte concrete.

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“È assurdo che si debba arrivare a queste forme di protesta – ha affermato Antonio Santonocito, segretario regionale Snalv Confsal – perché un diritto venga acquisito. Attendiamo di capire come il sindaco Bianco risolverà la vertenza. Sia chiaro, questi lavoratori stagionali non stanno chiedendo l’elemosina a nessuno. Le maestranze del teatro hanno maturato il diritto ad essere assunti con contratto a tempo indeterminato”.