SICILIA – Atto finale all’Europarlamento per la battaglia tutta italiana contro il provvedimento che apre il mercato dell’Ue all’import extra senza dazi di 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino l’anno, per il 2016 e 2017.
La misura, nata come gesto di solidarietà concreta nei confronti dei vicini tunisini, in grave crisi dopo gli attacchi terroristici, è stata proposta dalla Commissione europea lo scorso settembre. Da allora la misura ‘d’urgenza’ è avanzata spedita, con un’unica battuta d’arresto: la plenaria dell’Eurocamera lo scorso 25 febbraio, che ha introdotto alcune forme di salvaguardia per i produttori Ue.
I governi dei 28 Stati membri – inclusa l’Italia – hanno dato subito il via libera alle modifiche apportate dagli eurodeputati che non hanno potuto fare altro che approvare il tutto ‘per direttissima’.
La misura straordinaria sarà valida solo per due anni e per l’olio d’oliva interamente prodotto in Tunisia. É prevista inoltre una valutazione intermedia dell’impatto delle misure, casomai dovessero rivelarsi dannose per i produttori europei. Ora che mancano solo un paio di passaggi formali all’entrata in vigore del provvedimento, in Italia la decisione ha sollevato un vespaio a livello politico, mentre il mondo agricolo protesta e promette nuove mobilitazioni.
“Rimango fermamente contrario a qualsiasi aumento permanente del contingente di olio tunisino” ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. “Se vogliamo aiutare quel popolo ed evitare che altri migranti solchino il Mediterraneo dobbiamo dare occasioni di sviluppo, anche aumentando la quota di olio tunisino importato” ribatte invece il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova.
Intanto l’ex ministro dell’agricoltura, Paolo De Castro (Pd), dopo essersi battuto all’Europarlamento per le modifiche, conta sull’impegno del capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, “a lavorare per la suddivisione mensile del contingente extra quando l’esecutivo Ue si occuperà del regolamento attuativo”, che dovrebbe alleviare l’impatto sul mercato dell’olio tunisino.
Al momento del voto finale, la delegazione del Pd al Parlamento europeo si è spaccata tra i favorevoli (11) e i contrari (14). Scatenando gli attacchi della Lega Nord, con Matteo Salvini che grida alla “vergogna” e “al Pd del bugiardo Renzi che ha votato a favore”, di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia che parla di una “bastonata dell’Ue al made in Italy”, così come del Movimento Cinque Stelle, secondo cui “è il Pd il grande architetto di questa operazione”.
Il voto è arrivato proprio nel giorno della mobilitazione di migliaia di agricoltori del Sud a Catania per difendere il ‘made in Italy’, con il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, in testa, a chiedere “più controlli per evitare frodi”.
Al suo fianco gli olivicoltori di Unaprol, “che pagano ancora una volta per un accordo che nessuno voleva, ma che l’Europa ha voluto a tutti i costi”. Come garanzia anti-frodi intanto Assitol lancia una serie di proposte concrete, fra cui quella di allargare il modello della rete telematica italiana che registra gli scambi commerciali dell’olio, a livello europeo.
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