Bandiera a mezz’asta e voce ai lavoratori. Così la Uil ricorda Salvatore La Fata

CATANIA – Bandiera a mezz’asta oggi nella sede della Uil in occasione del lutto cittadino per la morte dell’ex operaio edile Salvatore La Fata che si è dato fuoco in piazza Risorgimento lo scorso 19 settembre. Ed è proprio nel ricordo di Salvatore e alla vigilia della Giornata mondiale per il Lavoro Dignitoso che stamattina nella sede del sindacato in via Sangiuliano è stata data voce a chi da un giorno all’altro si è visto portare via l’unica certezza che aveva per andare avanti: il lavoro.

Orazio Licandro, dipendente settore formazione

Nella sala “Mico Geraci” Orazio Licandro è il primo lavoratore a raccontare la sua storia. Davanti ai giornalisti, al segretario della Uil Fortunato Parisi, insieme ai segretari confederali e delle organizzazioni di categoria, Licandro, dipendente Enfap Catania parla del dramma in cui è piombata la Formazione professionale in Sicilia. “Sono uno dei più fortunati – dice – a me mancano all’appello solamente 10 mensilità ma ci sono alcuni miei colleghi che hanno in arretrato 24 mensilità”. Ed in questa situazione fare progetti per il futuro risulta impossibile. Quando lavori e non vieni pagato come fai a mantenere una famiglia, come fai ad arrivare a fine mese.

Vincenzo Sciuto, carpentiere edile

Stipendi che arrivano in ritardo ma anche che, come nel caso di Vincenzo Sciuto, 63 anni carpentiere edile da due anni disoccupato, non arrivano affatto. “Sono distrutto, vado avanti con enormi sacrifici per mantenere moglie e 3 figli – spiega –  qualche lavoretto saltuario riesco a trovarlo, ma i soldi che porto a casa non bastano per vivere”. 

Alfonso Giordano, ex dipendente Multiservizi

A dire la sua anche un ex dipendente della Multiservizi, Alfonso Giordano. “Non solo diritto al lavoro ma anche diritto al reddito – dice – tanti i lavoratori che percepiscono stipendi da fame o che sono costretti a regalare ore ai propri datori di lavoro”. Alfonso, 41 anni, dopo il licenziamento alla Multiservizi nel 2012, non ha trovato nessun posto di lavoro. Tre storie di ordinaria quotidianità a Catania cosi come altrove. Testimonianze raccolte dalla Uil oggi per riflettere sul dramma lavoro.  “Una ricorrenza mai così tragicamente attuale in questa città”,  ha dichiarato oggi il segretario generale Parisi.

Per Stefano Passarello, Fpl Uil, “La politica deve riflettere su quello che sta accandendo. La gente è esasperata. E si deve avviare immediatamete un dialogo costruttivo per risolvere questa vera e propria emergenza”.

Tutela del lavoro e dignità. Ma anche “Basta alla macelleria sociale del Governo Crocetta”. Lo chiederanno a gran voce domani sindacati della Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil e lavoratori Forestali con una manifestazion davanti la Presidenza della Regione a Palermo.

Davanti palazzo Esa stamattina i sindacati hanno incontrato la stampa per spiegare le ragioni dello sciopero generale. “I 101isti sabato scorso sono stati licenziati – spiegano i sindacati –  e a rischio dopo il 15 ottobre sono anche altri lavoratori. In questo momento mancano le somme necessarie per garantire i posti di 4.000 lavoratori di tutta la provincia. Una situazione insostenibile, per questo domani saremo davanti Palazzo d’Orleans in occasione della giunta regionale che ha all’ordine del giorno anche la vertenza dei forestali siciliani”.