CATANIA – Ancora atti vandalici agli orti sociali di Librino. Negli ultimi giorni si sono succeduti una serie di attacchi ingiustificati ai piccoli appezzamenti di terra di viale San Teodoro dati in comodato d’uso dal Comune di Catania a 70 fra famiglie e associazioni.
Si tratta di un affiatato gruppo civico, composto da alcune centinaia di residenti a Librino che cerca, con il lavoro della terra, di dare dignità a un quartiere troppo spesso ghettizzato.
L’ultimo attacco si è verificato ieri notte. Danni: decine di metri di reti divelte, coltivazioni distrutte, furti reiterati di utensili da lavoro.
Danni che possono essere quantificati in alcune centinaia di euro, ma che minano alla base l’entusiasmo e la voglia di partecipazione alla base dello scopo civico degli orti urbani, un’area nata per creare senso di comunità e contribuire all’auto sostentamento di famiglie a basso reddito.
Episodi di atti vandalici nell’area degli orti urbani erano già stati denunciati già nel settembre dello scorso anno, con danni ben più consistenti.
Questi si sono intensificati negli ultimi giorni, ma non sono mai cessati del tutto. Di contro, nell’ultimo anno, è seguita una rinnovata attenzione per l’area, che nel frattempo è risultata vincitrice del bando 2022 per la “Democrazia partecipata” del Comune di Catania su progetto di massima di risistemazione dell’area proprio del Comitato Librino Attivo.
Il progetto non è ancora giunto a una fase operativa, ma l’amministrazione comunale ha assicurato che questa arriverà a breve.
L’ultimo controllo nell’area da parte del Comune, tenuto periodicamente a verificare lo status degli orti e delle assegnazioni, è avvenuto una decina di giorni fa.
Da quel momento, come segnalato al Comitato Librino Attivo da decine di ortolani, si sono succeduti almeno tre “raid” che hanno preso di mira in modo sistematico, e senza un chiaro obiettivo, gli appezzamenti.
Tra questi anche “l’orto delle donne“, nome con cui il Comitato Librino Attivo ha ribattezzato la propria area concessa in comodato, e che ha subito tra i primi dei danni.
L’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su questa parte, periferica ma virtuosa, della città possa – soprattutto in questi momenti di difficoltà – essere d’aiuto per un nuovo slancio d’entusiasmo per chi, con la fatica di ogni giorno, si prende cura di un pezzo di bene comune.
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