Ast Spa, a rischio anche il servizio urbano svolto a Paternò

Ast Spa, a rischio anche il servizio urbano svolto a Paternò

PATERNÒ – L’Ast Spa, dal prossimo anno, lascia anche il Servizio Urbano fino a questo momento svolto nella città di Paternò.

Il Sindacato Faisa Cisal continua a ribadire la contrarietà circa la determinazione assunta dalla Partecipata Regionale nell’aver deciso di non voler esercitare il servizio pubblico urbano in diverse città della Sicilia, a partire dal prossimo mese di gennaio 2024.

In particolare, il trasporto urbano sarebbe a rischio in 14 grossi centri: Acireale, Augusta, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltagirone, Carlentini, Chiaramonte Gulfi, Gela, Lentini, Milazzo, Modica, Paternò, Ragusa, Scicli e Siracusa.

Per evitare il tutto, secondo il sindacato, bastava solo ripensare i servizi in una logica diversa, apportando le dovute correzioni organizzative ai fini dei costi/ricavi del servizio reso all’utenza.



Invece, nulla di tutto ciò è avvenuto, addirittura, il Sindacato, si è ritrovato a essere messo sul fatto compiuto, apprendendo la notizia dai Sindaci delle comunità interessate che hanno e continuano a manifestare il loro dissenso sulla scelta operata.

La determinazione della Partecipata Regionale sta destando preoccupazione tra i dipendenti di Ast e gli oltre 200 lavoratori somministrati che da anni lavorano in missione nell’Azienda come Autisti e Operatori di Manutenzione Officine, i quali hanno colmato per oltre 20 anni l’atavica carenza di organico del personale di ruolo a causa del blocco delle assunzioni.

Avremmo accettato che la discussione fra Ast, sindacati e i rappresentanti del Governo regionale si fosse sviluppata attorno ad un tavolo tecnico di confronto per poter ricercare la soluzione migliore, a salvaguardia della continuità aziendale, il mantenimento dei livelli occupazionali e il servizio di trasporto pubblico locale a garanzia della mobilità Siciliana“, sostiene il sindacato.

Come sindacato, siamo a fianco dei sindaci delle comunità interessate, qualora, intendessero assumere consequenziali iniziative a salvaguardia del Servizi in questione“, conclude.