CATANIA – Continua ad essere nell’occhio del ciclone la società di trasporti siciliani Ast, questa volta a causa del mancato versamento agli istituti finanziari delle quote relative al quinto dello stipendio trattenute al personale dipendente dell’azienda in questione.
Ad accendere i riflettori, ancora una volta, è la Cisal di Catania – nello specifico Giovanni Lo Schiavo, Responsabile Unione Provinciale – che così scrive in una nota stampa inviata ai vertici dell’Ast.
“I vertici dell’Ast dovrebbero essere consapevoli che, in caso di mancato versamento delle quote alla finanziaria, nonostante la regolare trattenuta sugli stipendi dei lavoratori, il datore di lavoro commette un illecito civile. Questo illecito consiste nel non aver versato al cessionario la quota di retribuzione ceduta dal lavoratore”.
Come sindacato, prosegue Lo Schiavo, “non comprendiamo come la Società Regionale possa esporre i propri dipendenti al rischio di insolvenza. I lavoratori, infatti, rimangono obbligati nei confronti dell’istituto di credito anche in caso di inadempimento da parte del datore di lavoro”.
Infine, “auspichiamo che, dopo la nostra comunicazione di ieri, il Presidente e il Direttore Generale dell’AST S.p.A. intervengano immediatamente per ripristinare ordine e legalità“, conclude Lo Schiavo.
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