CATANIA – 2220 migranti in soli due giorni.
È questo il bilancio fatto dalla Centro di Soccorso della Guardia Costiera che, dopo qualche giorno di tregua, ha ripreso il proprio servizio di salvataggio in ben 11 operazioni diverse. L’ultimo sbarco sta avvenendo in questi momenti a Pozzallo, dove, a bordo di una nave tedesca, arriveranno ben 400 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia.
Cifre incredibili che, con l’ingresso ormai imminente dell’estate, sono destinate solo ed esclusivamente a crescere.
Fortunatamente per l’Italia, quello dato dall’imbarcazione tedesca è un altro segno che indica come, probabilmente stimolata dalle parole di Mattarella al parlamento europeo, l’Unione Europea abbia finalmente deciso di entrare attivamente in campo.
Lo dimostra anche il soccorso prestato, nella giornata di ieri, a 617 profughi dall’imbarcazione inglese Bulwark. Insomma, sembra che, finalmente, qualcuno a Bruxelles abbia aperto gli occhi e abbia compreso che l’Italia, la Sicilia, non avrebbe mai potuto farcela da sola.
Intanto, sempre nella giornata ieri, si è concluso il dodicesimo incidente probatorio, con la testimonianza di H.K., il cittadino del Bangladesh che, a causa del ricovero in ospedale per patologie contratte prima della traversata, non aveva ancora potuto testimoniare.
L’ultimo incidente probatorio, quindi, conclude le indagini preliminari condotte dalla Polizia di Stato e dalla Marina Militare per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento all’immigrazione irregolare, dei quali sono accusati Mohammed Ali Malek e Mahmud Bikhit, i due presunti scafisti colpevoli della strage dell’aprile scorso, in cui persero la vita più di 700 profughi.
Escluso dalle indagini, invece, il reato di “sequestro di persona”, richiesto, prima dell’accertamento dei fatti, dalla Procura catanese a causa della probabile chiusura dei portelloni del peschereccio, al fine di impedire i movimento dei passeggeri.
Dai 12 incidenti probatori e dalle testimonianze raccolte dall’equipaggio della King Jacob, gli investigatori sono riusciti a confermare che l’affondamento del barcone fu determinato da due cause: il sovraffollamento dell’imbarcazione, stipata fino all’inverosimile, e le errate manovre compiute da Malek, che portarono il peschereccio all’impatto col mercantile, prima di prua e poi ripetutamente con la fiancata sinistra.
Per quanto riguarda il numero di migranti a bordo, gli investigatori non sono riusciti a fare una stima precisa, ma pare che il numero si aggirasse intorno alle 800 persone, indicazione confermata dal confronto con un caso analogo risalente al 2014, quando un’imbarcazione di simili dimensioni, trasportò sulle coste siciliane 870 persone.
Le testimonianze hanno, inoltre, confermato anche le modalità del viaggio, le violenze subite e l’intenzione degli aguzzini di far salire altre persone a bordo, cosa risultata poi impossibile a causa della totale assenza di spazio.
Concluse, quindi, le indagini preliminari, si passa ora all’apertura della fase del giudizio.