Arrestato per spaccio a Catania, la fuga dopo l’allarme dei complici

Arrestato per spaccio a Catania, la fuga dopo l’allarme dei complici

CATANIA – Arrestato per spaccio a Catania un 38enne di Gravina, già sottoposto agli arresti domiciliari. Non si arresta la lotta allo smercio di droga portata avanti dai carabinieri del Nucleo Operativo di Catania Fontanarossa, che, in flagranza, hanno arrestato l’uomo perché responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ed evasione.

Arrestato per spaccio a Catania

Teatro dell’operazione la via Capo Passero, nel quartiere Trappeto di Catania, dove, a seguito di una costante attività info investigativa, i carabinieri hanno scorto lo spacciatore che, nonostante fosse relegato ai domiciliari per fatti in materia di droga, spesso si recava nella zona.

Scappa scappa! Ci sù i vaddia!”

Qui infatti, intorno alle 16,30, i carabinieri lo hanno visto muoversi in piena attività tra i portici delle soprastanti palazzine, munito del “corredo” tipico dei pusher, tenendo infatti alcune buste in una mano e, nell’altra, una radio ricetrasmittente collegata con le “invisibili vedette”, incaricate di dare l’allarme nel caso dell’arrivo di pattuglie delle forze dell’ordine.

Una volta scattato blitz, infatti, i complici hanno avvisato il 38enne via radio informandolo della presenza dei carabinieri, perciò, è scappato all’interno di una palazzina. Ha poi chiuso il cancello con un chiavistello dall’interno. Tuttavia, i militari, che avevano previsto le sue mosse, sono riusciti comunque ad entrare nell’edificio attraverso una porta posteriore, sorprendendolo alle spalle.

La droga

Bloccato e messo in sicurezza, il pusher è stato perquisito e, nelle buste che aveva in mano, i militari hanno recuperato un’ampia varietà di sostanze stupefacenti: 31 dosi di cocaina, 32 di crack e 22 di marijuana, tutte singolarmente confezionate e pronte per la vendita al dettaglio.

In manette l’uomo arrestato per spaccio a Catania

I carabinieri hanno ricondotto l’uomo ai domiciliari come disposto dall’autorità giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto e poi ha disposto l’aggravamento della misura, applicandogli anche il braccialetto elettronico.