Apprensione al Garibaldi di Catania, 36enne ferito gravemente alla colonna vertebrale: diagnosticata anche tubercolosi

Apprensione al Garibaldi di Catania, 36enne ferito gravemente alla colonna vertebrale: diagnosticata anche tubercolosi

CATANIA – Un rumeno affetto da tubercolosi è stato operato in biocontenimento al Garibaldi per un grave danno alla colonna vertebrale. Giunto al Pronto Soccorso di Piazza Santa Maria di Gesù dopo una caduta accidentale, il giovane trentaseienne presentava subito un politrauma facciale e toracoaddominale, con varie ferite in tutto il corpo.

In attesa di essere trasferito in sala operatoria, il paziente è stato immediatamente sottoposto agli esami clinici necessari, da cui è emersa la sussistenza di una TBC in stato attivo. A seguito di questa scoperta, il dottor Giovanni Ciampi, direttore dell’MCAU del Garibaldi, con la collaborazione del dottor Santo Bonanno, responsabile dello stesso Pronto Soccorso, ha predisposto l’indispensabile percorso di biocontenimento.

Il paziente è stato dunque affidato all’unità specializzata guidata della dottoressa Carmela Puleo, che in collaborazione con il reparto di Anestesia e Rianimazione, in particolare nella persona del dottor Rapisarda, ha preparato l’intera fase pre-operatoria.

Il delicato intervento, condotto dall’equipe neurochirurgica del dottor Giovanni Nicoletti, si è concluso senza complicanze e ha avuto un esito positivo. Anche per la fase post operatoria, successivamente, è stato necessario attivare nuovamente i protocolli di biocontenimento, prima del definitivo trasferimento del giovane rumeno nel reparto di Malattie Infettive.

“L’intervento a cui è stato sottoposto il giovane rumeno – ha detto Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – dimostra la capacità della nostra azienda ospedaliera di far fronte ad emergenze particolari con patologie infettive gravi. I protocolli di biocontenimento applicati con successo nella fattispecie e la collaborazione tra diverse unità operative ci dicono quanto è importante puntare sulla capacità multidisciplinare in un contesto sanitario moderno”.