CATANIA – Si terrà domani 7 maggio, dalle ore 9,30 alle 12, una manifestazione davanti l’ex Istituto musicale Bellini di Catania (ingresso di via Etnea alta) indetta dalla Fsi-Usae (Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, sindacato presente in tutti i comparti lavorativi del pubblico e del privato), per porre l’attenzione sulla gestione degli appalti dell’ex istituto.
“I servizi sono ancora assegnati alla Pubbliservizi ad interim e l’amministrazione nell’ultimo incontro di marzo si era impegnata a verificare possibili soluzioni, con l’obiettivo di far assorbire anche i lavoratori licenziati. A oggi stranamente non è stata avanzata alcuna richiesta dall’ istituto Bellini per dare in appalto il servizio di custodia“, denuncia il sindacato.
“Nonostante, infatti, la Pubbliservizi si stia occupando del servizio di pulizie, l’istituto Bellini ha affidato con delibera supplementare parte dei servizi di pulizie ad altra azienda esterna e senza bandire gara, circostanza che secondo questa organizzazione sindacale, potrebbe configurare una violazione della vigente legislazione in materia“.
“I lavoratori della ditta esterna paradossalmente potrebbero essere assorbiti da una futura ditta subentrante, beffando due volte i licenziati“, spiega Fsi-Usae. “Inoltre, la Città Metropolitana ha inviato all’istituto musicale comunicazione di cessazione dei servizi di pulizia e custodia garantiti tramite la Pubbliservizi dal 30 aprile e l’istituto ha stabilito di svolgere le lezioni degli studenti a distanza e di mettere il personale dipendente in smart working dal 3 al 5 maggio. Successivamente, l’istituto ha ripreso lezioni frontali ed ha fatto rientrare i dipendenti per una proroga dei servizi da parte di Pubbliservizi fino al 10 maggio. E, quindi, ci chiediamo: che fine ha fatto l’azienda esterna alla quale l’istituto aveva affidato l’appalto?“.
Il sindacato, infine, precisa che è stata inviata nota formale all‘Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, al Prefetto di Catania e alla Procura della Repubblica di Catania, per chiedere, ciascuno per le rispettive competenze, un accertamento su questa complessa e grave vicenda e per trovare la giusta soluzione per tutti i lavoratori licenziati ingiustamente.
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