Il Santuario di Valverde tra voragini e crepe: un pezzo di storia in pericolo, si aspettano i risultati

Il Santuario di Valverde tra voragini e crepe: un pezzo di storia in pericolo, si aspettano i risultati

VALVERDE – Valverde non trova pace, dopo la voragine che appena due anni fa inghiottì una macchina proprio in piazza del Santuario, gli stessi problemi continuano a preoccupare i residenti e a gravare sulle tasche del Comune.

Ad essere minacciato al momento è proprio lo storico Santuario, costruito nel 1040 e quasi distrutto dal terremoto del Val di Noto del 1693, ma ristrutturato e ampliato in seguito. Si racconta di un’apparizione della Madonna, che convinse un brigante di nome Dionisio a convertirsi a una vita giusta e onesta e gli commissionò di costruire la chiesa, indicandogli il luogo dove sarebbe dovuta sorgere con il volo di uno stormo di gru, scena simbolicamente rappresentata nello stemma del Comune. Al santuario sono legati molti altri miracoli, tra cui il cosiddetto “Prodigio del Pilastro”. Si dice che mentre Dionisio era assorto in preghiera vide un raggio di intensa luce ed una nube sulla quale vi era la Vergine Maria attorniata da angeli. Quando la visione scomparve, su di un pilastro rimase impressa l’immagine di Maria che oggi si venera e che a detta di molti critici è un’opera d’arte “sovrumana”.

Su richiesta dei Vigili del Fuoco, tutta la piazza è stata interamente transennata per precauzioni e il traffico pedonale e veicolare impedito. Intanto, si aspettano i risultati delle analisi tecnico-scientifiche. “Tutto nasce da una rete idrica vecchia e mal funzionante. – spiega l’assessore con delega alla Manutenzione, al Verde Pubblico, ai Servizi Ecologici e ai Servizi Cimiteriali, Giuseppe Finocchiaro -. In questo caso particolare, il problema è nella raccolta delle acque piovane del Santuario, mentre la voragine che si è aperta due anni fa a lato della piazza riguardava le acque reflue di tutto il Comune. In entrambi i casi i tubi idraulici scaricavano l’acqua in pozzetti troppo piccoli rispetto alla portata e la pressione elevata, dovuta alle bombe d’acqua ormai molto frequenti, ha fatto saltare tutto il sistema idrico, provocando uno scavernamento del terreno e quindi, in alcuni punti, il collasso. Il primo problema è stato risolto e il tubo è stato prontamente riparato, mentre la situazione del Santuario è più delicata. Il danno interessa la parte opposta rispetto alla zona in cui vengono esercitate le funzioni religiose, l’acqua qui ha scavato sotto i pilastri portanti delle volte che, per il momento, sono stati bloccati con 40 m³ di cemento che ne evitano il cedimento. La soluzione definitiva arriverà a giorni, quando avremo i risultati tecnici, poi sapremo esattamente come agire”.

Il Santuario, con le sue catacombe, è un monumento di enorme rilievo storico e religioso da preservare, è il luogo del miracolo e, soprattutto, ha un valore fondamentale per gli abitanti del paese.