Anziana morta avvelenata, la nipote si dichiara innocente

Anziana morta avvelenata, la nipote si dichiara innocente

CATANIA – Si dichiara innocente Paola Pepe, la 58enne accusata di aver ucciso la prozia di 80 anni per impossessarsi dell’eredità.

L’indagata, adesso ai domiciliari, ha raccontato la sua versione del pranzo “incriminato”. Agli inquirenti ha detto di essersi occupata dell’anziana e di averle somministrato cibo spezzettato, come era abituata nella casa di cura in cui risiedeva.

Paola Pepe, accusata di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato, è assistita dagli avvocati Carmelo Peluso del foro di Catania e Lino Rovetta del foro di Vicenza.

Dopo il pranzo “fuori porta” con la pronipote l’80nne, Maria Basso, era stata portata in ospedale per una piccola occlusione intestinale, probabilmente causata dall’assunzione di cibo solido, che l’anziana non poteva mangiare. L’80enne avrebbe mangiato un piatto di spaghetti. Nessuna complicazione dopo l’arrivo in ospedale, dal quale poi è stata dimessa. Cinque giorni dopo è avvenuto il decesso. I fatti risalgono a dicembre 2022.



Donna uccisa per l’eredità, cosa ha detto l’anziana avvelenata in punto di morte

Le indagini dei carabinieri della stazione di Aci Castello hanno permesso di fare piena luce sulla morte“. Lo afferma il capitano Domenico Rana, comandante della compagnia dell’Arma di Acireale.

Fondamentali – aggiunge l’ufficiale – sono state le dichiarazioni della donna, acquisite dai carabinieri in punto di morte, il giorno prima del decesso. Ci hanno permesso di ricostruire che lei era stata portata fuori a pranzo dalla pronipote e avesse mangiato un piatto di spaghetti e un dolce, che ne avrebbero poi provocato la morte“.

Il decesso dell’80enne – precisa il capitano Domenico Rana – è stato l’epilogo di un disegno criminale più ampio ordito dall’indagata che si era fatta prima nominare procuratrice speciale e poi testamentaria universale, in modo da impadronirsi della cospicua eredità della donna“.