Antenna Sicilia, intervengono Pappalardo (FdI) e Mazzeo (Ugl): “L’informazione siciliana sta morendo”

CATANIA – Che il settore dell’informazione fosse in crisi lo si era già ampiamente avvertito da tempo.

Emblematici, a tal proposito, licenziamenti, liquidazioni e chiusure di varie emittenti operanti sul territorio siciliano.

Recentissima, l’ennesima spiacevole conferma giunge dai vertici di Antenna Sicilia che proprio ieri ha mandato in onda il suo ultimo tg, lasciando sgomenti telespettatori affezionati e colleghi impegnati nel settore dell’informazione. 

Decine i messaggi di solidarietà nei confronti di giornalisti e tecnici, ormai senza un impiego.

“Ieri l’ultimo tg di Antenna Sicilia – osserva il coordinatore di Fratelli d’Italia per la Sicilia orientale Sandro Pappalardo – ha rappresentato l’ennesima pietra tombale dell’informazione siciliana. Un patrimonio decennale di esperienze e professionalità si è disperso. Fratelli d’Italia esprime vicinanza a tutti i lavoratori dell’emittente. In tutta l’isola – prosegue Pappalardo – c’è una vera e propria emergenza. Basti pensare alla recente chiusura di Tele Jonica, D1, Rete8 e alle difficoltà di altri gruppi, ai continui prepensionamenti, ai compensi ridotti a una miseria per i collaboratori. Senza un’informazione libera e indipendente non può esserci un sano controllo democratico del potere. Rammarica vedere questa situazione per tanti valenti professionisti – conclude – e per tanti padri di famiglia che vivono un dramma. La perdita di giornalisti liberi e di testate autorevoli è una perdita immane per tutta la società”.

 Anche Carmelo Mazzeo, segretario generale dell’unione territoriale di Catania dell’Ugl, ha espresso parole di amara delusione: “Con il licenziamento dei dipendenti di Antenna Sicilia – commenta Mazzeo -, avvenuto ieri dopo una lunga fase di concertazione tra azienda, Regione e sindacati, la chiusura avvenuta nei mesi scorsi di Tele D, Telejonica e Rete8, è stato definitivamente dichiarato il decesso dell’informazione televisiva a Catania. In un sol colpo emittenti che hanno segnato la storia della nostra città, riuscendo a garantire un’informazione libera e di assoluta qualità, fucina anche di ottimi giornalisti”.

“Abbiamo assistito – prosegue – all’ennesimo teatrino il cui epilogo era comunque scontato, nonostante la buona volontà dell’Assessore regionale del lavoro Bruno Caruso. Di questa smobilitazione generale sono chiaramente responsabili sia lo Stato che il Governo regionale, incapaci di attuare una strategia legislativa utile a salvaguardare contestualmente il livello occupazionale ed il diritto dei cittadini all’informazione plurale, nel pieno interesse pubblico. Alla luce di quanto accaduto, non è difficile ipotizzare eventuali ulteriori nuove dismissioni e licenziamenti di quel poco che ormai nella nostra realtà provinciale è rimasto nel campo dell’informazione. Per tale motivo – conclude il segretario Ugl – siamo fortemente preoccupati e chiediamo alle istituzioni un intervento immediato, ritenendolo seppur tardivo, per invertire questa tendenza totalmente negativa. Ai lavoratori di Antenna Sicilia licenziati, ma anche a tutti coloro che nel ramo dell’emittenza locale nelle scorse settimane hanno perso il lavoro, va la nostra stima e solidarietà, con la consapevolezza che continueremo a batterci affinchè Catania possa tornare presto ad essere il cuore pulsante dell’informazione regionale”.

Marco Bua

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