Ancora 150 migranti costretti a vivere in nave: “Una realtà devastante”, procuratore di Agrigento sulla nave Diciotti

CATANIA – Diversi giorni in mare in condizioni igenico-sanitarie pessime, rischiando la vita. Un’indagine aperta per sequestro di persona e arresto illegale. Ma solo i minori non accompagnati, dopo diverse polemiche e denunce, sono stati accolti. Ancora a 150 migranti è impedito di scendere dalla nave.

Dopo i diversi “cambiamenti di programma”, che volevano la Diciotti sbarcare a Pozzallo, la stessa si trova ormeggiata al porto di Catania, al Molo di Levante, da tre giorni.

Delle 177 persone, soccorse in condizioni estreme nel Canale di Sicilia nei giorni scorsi, solo in 27 sono potute scendere dalla nave: si tratta di minori non accompagnati che, intorno alle 22,40 di ieri, hanno ricevuto l’ok dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

I minori sono stati soccorsi dalla Croce Rossa, da Unhcr e Save The Children. Il tutto dopo segnalazioni e polemiche da parte del Tribunale dei Minori di Catania, della Comunità di Sant’Egidio e di diverse associazioni sanitarie .

Sono ancora 150 le persone costrette a rimanere nel limbo, ancora a bordo dell’imbarcazione. Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha effettuato un sopralluogo sulla Diciotti e ha parlato di una “realtà devastante”.

In attesa delle nuove disposizioni per i migranti rimasti sulla nave, la procura di Agrigento va avanti con le indagini. I reati su cui si è aperta l’inchiesta sono quelli del sequestro di persona e arresto illegale, mentre Salvini, in un’intervista a Rtl 102.5, dichiara di “essere stufo di fare il campo profughi in Italia”, motivo per il quale “ora non scende più nessuno”. 

Il ministro dell’Interno afferma di sentirsi a posto con la propria coscienza.

Folle di catanesi hanno protestato davanti al porto di Catania, ieri sera, con un simbolico “arancino”, manifestando la propria solidarietà nei confronti dei migranti. Tuttavia a nessuno è concesso di avvicinarsi alla Diciotti.