Amt, Fast e Cisal: “L’azienda muore lentamente e il Comune non fa niente”

CATANIA – “L’azienda sta morendo lentamente e se le istituzioni non faranno qualcosa il trasporto urbano si bloccherà”. 

Sembrano frasi già sentite quelle dei segretari Giovanni Lo Schiavo della Fast Confsal e di Romualdo Moschella della Faisa Cisal, che da tempo lottano a fianco dei dipendenti del’Azienda Metropolitana Trasporti per segnalare le numerose criticità della partecipata.

“Una situazione degenerata di anno in anno e in cui il primo a scendere il campo dovrebbe essere il socio unico, ovvero il Comune. Invece non è così. Sono ancora ingenti le somme di crediti vantate dall’Amt nei confronti della Regione e dell’amministrazione comunale di Catania”.

Proprio su questo punto, si attendono i fondi trasferiti da Palermo, poco più di 4 milioni, e, tecnicamente, un altro milione e mezzo da parte del Comune. Tuttavia ci sono alcune cose che lasciano perplessi i sindacati: “Il presidente Lungaro ha annunciato le sue dimissioni ma rimane sempre al suo posto, mentre il direttore generale Barbarino dovrebbe farlo e non lo ha fatto”.

Intanto la situazione è sempre più critica e difficile da gestire.