Amt, contratto prorogato fino al 30 settembre: sindacati soddisfatti a metà

CATANIA – La situazione dell’AMT (Azienda Metropolitana Trasporti) sembra muoversi.

È di questo pomeriggio la notizia della proroga del contratto per i lavoratori fino al 30 settembre e verrà mantenuta la soglia il livello di sette milioni e duecentomila chilometri di percorrenza delle tratte, in modo da mantenere invariato anche il contributo regionale e non incidere negativamente sull’efficienza del servizio.

I rappresentanti dei sindacati di settore finalmente hanno ricevuto udienza da parte del Comune, dopo le manifestazioni degli scorsi giorni. L’incontro si è tenuto in presenza di Giacomo Bellavia, presidente ell’AMT, di Agata Parisi e di Serena Spoto.

Il futuro dell’azienda è subordinato a una necessaria politica di tagli che l’azienda dovrà effettuare almeno un milione di euro quest’anno e un milione e 500mila euro nel 2020, tutto ciò naturalmente senza fare macelleria sociale.

Il presidente dell’AMT, Giacomo Bellavia, si è ritenuto soddisfatto dall’accordo raggiunto: “Avremo il tempo di preparare le basi per il nuovo contratto e pensare alla strategia di rilancio dell’azienda e soprattutto dei servizi nell’ottica dell’efficienza e dell’economicità“.

Soddisfatti a metà: bene la proroga del contratto di servizio, male l’assenza di risposte su stipendi e organizzazione interna”. Così commentano i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell’AMT di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, dopo l’incontro a Palazzo degli Elefanti con l’amministrazione comunale e il cda della partecipata comunale del TPL.

Se da una lato è positivo aver prorogato il contratto di servizio, e per ciò riconosciamo l’impegno e il lavoro prodotto dal cda e dall’amministrazione comunale – spiegano Alessandro Grasso e Orazio Magro (Filt Cgil), Mauro Torrisi e Maurizio Monteleone (Fit Cisl), Salvo Bonaventura e Franco Di Guardo (Uiltrasporti), Giuseppe Scannella e Maurizio Vitello (Ugl Trasporto) – dall’altro, giudichiamo negativamente l’assenza di risposte sugli stipendi e su quale sarà la catena di comando che attuerà in concreto quanto deliberato dal consiglio d’amministrazione dell’azienda”.

Quest’ultima – sottolineano i rappresentanti sindacali – non è una questione secondaria, perché senza certezze sui ruoli, sulle figure e sulle mansioni di controllo viene messa in discussione la sicurezza stessa dell’esercizio. E avere una precisa linea organizzativa interna va a vantaggio dell’efficienza e della produttività. Tutto ciò a un costo irrisorio. Ecco perché la questione non può restare in sospeso: essa rappresenta un passo decisivo per il vero rilancio dell’azienda e aspettiamo risposte certe, restando vigili con il sostegno continuo delle nostre confederazioni provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl”.

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