CATANIA – Dieci anni di soprusi terminati grazie al coraggio della vittima. Un 27enne catanese è ritenuto responsabile di condotte violente ripetute nei confronti della compagna e del figlio 17enne da lei avuto da una precedente relazione; tutto questo anche in presenza dei due figli minorenni della coppia.
Il Gip del Tribunale di Catania ha emesso un provvedimento cautelare che dispone il divieto di avvicinamento all’ex convivente e al figlio di quest’ultima, con applicazione del braccialetto elettronico.
Il pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere hanno coordinato le indagini. Queste hanno fatto luce sulle condotte ripetute negli ultimi dieci anni nei confronti dei due malcapitati.
La donna ha deciso di denunciarlo dopo un episodio violento verificatasi nei primi giorni di luglio. In questa occasione, il 27enne, per futili motivi, avrebbe iniziato a spintonare il figlio della vittima, per poi distruggere vasi e sedie.
L’uomo avrebbe, anche, rotto con un pugno il tavolo della cucina e poi la porta della stanza nella quale madre e figlio si erano rinchiusi per sfuggirgli.
In ragione di questa violenta aggressione da parte dell’uomo, la vittima e figli hanno preso la decisione di allontanarsi da casa.
Il racconto della donna ai carabinieri ha fatto luce su 10 anni di continue condotte maltrattanti nei suoi riguardi, inizialmente caratterizzato da una ossessiva gelosia e divenuto anche minaccioso.
Lui, infatti, avrebbe iniziato a dirle ripetutamente: “Ammazzo a te e a tuo figlio! Ti sparo” e, in alcune occasioni, l’avrebbe anche minacciata con un coltello da cucina.
Le aggressioni fisiche e verbali nei riguardi della vittima sarebbero avvenute anche in presenza dei due figli minori avuti dalla coppia, uno di 8 anni e l’altro di pochi mesi di età.
Circa due anni prima, il compagno violento avrebbe percosso la vittima con pugni e schiaffi, provocandole lividi in tutto il corpo. Recentemente, invece, le avrebbe scagliato addosso un cellulare, colpendola al braccio e causandole una contusione.
Il clima di soggezione e sfinimento in cui la donna si sarebbe ritrovata a vivere durante la convivenza con il 27 enne, a causa proprio dei continui maltrattamenti patiti, aggravati anche dall’uso di stupefacenti di cui lui avrebbe fatto uso, ha evidenziato che la progressione criminosa avrebbe potuto portare a conseguenze anche più gravi.
I carabinieri della stazione di Piazza Verga, che hanno acquisito la querela e svolto le indagini, hanno avviato il protocollo “codice rosso”. Hanno eseguito tutti gli accertamenti e le attività necessarie che hanno permesso di delineare il quadro investigativo e riferirlo celermente a questa Autorità Giudiziaria.
Ha consentito, così, l’emissione del provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento all’ex compagna e a suo figlio, a non meno di 300 metri di distanza, con applicazione del dispositivo di controllo elettronico a distanza che permette la segnalazione, in tempo reale, dell’eventuale violazione della misura.
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