Ambulanza della morte e clan mafiosi, rinvio a giudizio e rito abbreviato per i due aguzzini: i dettagli

Ambulanza della morte e clan mafiosi, rinvio a giudizio e rito abbreviato per i due aguzzini: i dettagli

CATANIA – Omicidio volontario ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Con queste accuse, il giudice per l’udienza preliminare di Catania ha rinviato a giudizio Davide Garofalo, 33 anni, protagonista in negativo dell’inchiesta sulla “ambulanza della morte”.

Giudizio abbreviato, invece, per l’altro imputato, Agatino Scalisi, anche lui 33enne. Secondo quanto esposto dall’accusa, i due, nel periodo che va dall’anno 2014 al 2016, si sarebbero resi protagonisti dell’uccisione di tre persone.

Come ha rivelato in TV il programma “Le Iene”, il metodo utilizzato era quello di iniettare a pazienti terminali un’iniezione d’aria nelle vene.

Un’operazione che veniva effettuata nel tratto che portava i pazienti dall’ospedale a casa. Per tutti i decessi, i due dichiaravano che le vittime erano morte per cause naturali, quando invece erano state stroncata da un’embolia gassosa.

L’obiettivo dei malviventi era quello di guadagnare quei 200 o 300 euro per la vestizione del corpo del defunto. Una parte della somma, successivamente, sarebbe spettata anche ai clan mafiosi di Biancavilla e Adrano. A riportare la notizia è l’Ansa.