CATANIA – Da “colosso” a “collasso” il passo è fin troppo breve.
Lo sanno bene i dipendenti di Almaviva, costretti a dover fare i conti con un’azienda che sta per metterli alla porta.
I lavoratori interessati sono le 2.988 persone delle sedi di Palermo, Napoli e Roma e il rumore delle lancette che scorrono inesorabili si fa sempre più assordante. Tra 75 giorni infatti, in mancanza di soluzioni risolutive, scatterà “l’ora X”: quella in cui si raccolgono le proprie cose, le proprie idee e si va a casa.
I colleghi della sede di Misterbianco, unico call center nella provincia etnea, si sono ritrovati questa mattina per esprimere solidarietà alle famiglie che vivono giorni di estremo terrore.
“Oggi abbiamo indetto un sit-in nella sede Almaviva di Misterbianco per esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà ai colleghi che sono stati impattati dagli esuberi dichiarati dall’azienda lo scorso 21 marzo – dichiara Mery Prezzavento, Rsu Slc Cgil -. Faccio riferimento alle sedi di Palermo, Napoli e Roma che oggi stanno vivendo il loro periodo peggiore.
I colleghi palermitani, in particolare, hanno cercato di stimolare la Regione per trovare appoggio nella politica e tutti auspichiamo che il dialogo possa portare a una soluzione, seppur parziale, ma che garantisca i lavoratori.
Anche se i dipendenti di Almaviva di Misterbianco al momento non sono stati impattati – prosegue Prezzavento -, c’è comunque molta preoccupazione nell’aria. Una frana che si abbattesse sull’azienda trascinerebbe anche noi e proprio per questo c’è molta ansia. La nostra presenza oggi – conclude – è un’esternazione di solidarietà ma anche un momento importante per sollecitare le istituzioni a fare il possibile per limitare i possibili danni che deriverebbero dalla crisi Almaviva”.