Allarme carbonchio rientrato

CATANIA – Nei giorni scorsi il sindaco di Randazzo Michele Mario Mangione aveva emesso un’ordinanza per tutelare i cittadini dal possibile contagio del carbonchio ematico.

il carbonchio è una malattia infettiva acuta causata dal batterio Bacillus anthracis, le cui spore possono sopravvivere a lungo rendendo inutilizzabili suolo e materiali infetti per decenni. Questo batterio colpisce erbivori e l’uomo può essere infettato tramite il contatto con gli animali colpiti, sopratutto durante la lavorazione di derivati di animali quali pelo, pelle, lana e ossa. 

Ieri Santo Caracappa, direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, aveva rassicurato l’opinione pubblica dichiarando: “Sono solo tre i casi accertati di allevamenti bovini affetti da antrace (carbonchio ematico), appartenenti a tre diverse aziende di Maniace, Bronte e Randazzo. L’intervento dei laboratori dell’area di Catania dell’Istituto Zooprofilattico ha isolato tempestivamente il batterio e inviato i reperti delle analisi  al centro di referenza nazionale di Foggia (Ce.R.N.A) che ha confermato la diagnosi. Altri esami sono in corso“, ma ciò non era bastato per rassicurare le popolazioni dei paesi etnei.  

La rassicurazione più forte è arrivata oggi dal direttore generale dell’ASP di Catania Giuseppe Giammanco che fa rientrare l’allarme carbonchio per i comuni di Maniace e Randazzo dichiarando che “dalle mappature e dai rilievi effettuati possiamo affermare che le attività condotte hanno conseguito l’obiettivo prefissato, contenendo il fenomeno”.