CATANIA – Dopo i controlli preventivi – e repressivi – incessantemente effettuati dagli agenti della Polizia di Stato di Catania presso gli esercizi pubblici insistenti sull’area della cosiddetta “Movida Catanese”, giungono i primi provvedimenti adottati dal Questore Mario Della Cioppa nei confronti di chi ha tenuto comportamenti illeciti nella gestione delle attività commerciali.
È un “giro di vite”, una dimostrazione di come la Polizia di Stato agisca in maniera ponderata e decisa, sempre a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini e in contrasto a comportamenti che sempre più spesso vengono adottati da esercenti senza scrupoli, proprio in spregio di quelle garanzie che, invece, sono lo scopo dell’azione degli uomini in divisa.
Il provvedimento di cui si parla è stato firmato dal Questore di Catania nelle sue attribuzioni di autorità di pubblica sicurezza, in applicazione dell’art. 100 del Testo Unico di Leggi di Pubblica Sicurezza e ha interessato una birreria, con somministrazione di alimenti, con sede in via Auteri.
In sede di controllo da parte della Squadra Amministrativa della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, il titolare dell’esercizio pubblico, un cittadino bengalese, non era presente all’accertamento, sostituito dal padre pur non essendo stato autorizzato in tal senso: in tale frangente, i poliziotti hanno constatato la presenza all’interno del locale di numerosissimi giovani intenti a consumare bevande alcoliche e superalcoliche, molti di loro erano minorenni.
Un campione dei giovanissimi avventori, identificati dagli agenti, comprendeva anche un ragazzo con meno di sedici anni al quale era stata tranquillamente servita la bevanda alcolica.
Oltre a tale grave infrazione, il titolare del locale, sebbene legittimato all’occupazione di suolo pubblico nella misura determinata dal provvedimento autorizzatorio, aveva occupato abusivamente ulteriori 50 metri quadri di suolo pubblico, un’estensione pari al triplo dell’area autorizzata.
La mescita del superalcolico al minore di 16 anni è costata al responsabile del locale, identificato sul momento, una denuncia all’autorità giudiziaria, mentre per la somministrazione di alcolici agli infradiciottenni è scattata una sanzione amministrativa, insieme a quella comminata per l’assenza del titolare senza rappresentanza. Denuncia penale per entrambi, padre e figlio, per l’occupazione abusiva di suolo pubblico.
Ecco, quindi, come l’illegittima conduzione di un esercizio pubblico, costellata da una serie di gravi illegalità, costituisce un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, concentrando in sé tutte quelle caratteristiche che suscitano allarme sociale e oggettivo pericolo per la sicurezza tali da essere oggetto dell’applicazione del già citato articolo 100 TULPS che mira all’oggettiva salvaguardia della incolumità dei cittadini anche da pericoli potenziali.
L’applicazione del provvedimento adottato dal Questore comporterà per il locale la chiusura per un periodo di dieci giorni, durante i quali rimangono sospese tutte le autorizzazioni concesse al titolare per la conduzione dell’esercizio.
Controlli e accertamenti, per i locali della zona della “Movida”, ma anche per tutti gli esercizi pubblici dell’area metropolitana, verranno effettuati con cadenza periodica e ai provvedimenti sanzionatori, direttamente originati dalle infrazioni rilevate, seguiranno ulteriori iniziative a garanzia della legalità, della sicurezza e dell’ordine pubblico.