Agricoltura, in Sicilia più acqua ed interventi. All’Ars si vota la riforma dei Consorzi di bonifica

Agricoltura, in Sicilia più acqua ed interventi. All’Ars si vota la riforma dei Consorzi di bonifica

CATANIA – L’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo ha illustrato a Catania gli interventi realizzati nell’ultimo anno e mezzo sulle infrastrutture idriche della Sicilia orientale, in coincidenza con l’inizio della stagione irrigua. La distribuzione dell’acqua nei campi sta migliorando, ma restano problemi strutturali soprattutto sulle traverse delle dighe gestite dai Consorzi di bonifica. Tra i casi più emblematici quello di Ponte Barca: “Insieme al Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti – ha spiegato Barbagallo – useremo sacchi di sabbia per chiudere le perdite”.

Riforma dei Consorzi di bonifica arriva all’Ars

Da Catania è arrivato anche l’annuncio dell’arrivo in aula della legge di riforma dei Consorzi di bonifica. Il disegno di legge, presentato due anni fa dall’ex assessore Luca Sammartino, sarà incardinato domani e dovrebbe essere votato entro questo mese di giugno. “Sarà il Parlamento a decidere – ha detto Barbagallo – ma la considero una riforma positiva, necessaria per regolare la gestione dell’irrigazione collettiva in Sicilia”.

Sicilia orientale, dati positivi sulla disponibilità d’acqua

Barbagallo ha fornito anche alcuni numeri sulla nuova disponibilità d’acqua nelle dighe in Sicilia Orientale: “Grazie agli interventi fatti, stiamo distribuendo acqua dai canali di Ponte Barca. Abbiamo 30 milioni di metri cubi dal Pozzillo, 18 milioni dall’Ogliastro e si prevedono 12,5 milioni dal Lago di Lentini. La disponibilità d’acqua quest’anno è buona”.

“Pioggia” anche di fondi per le dighe della Sicilia Orientale

A sostenere il rilancio delle infrastrutture idriche sono i fondi pubblici: “Le perdite ci sono ancora – ha ammesso l’assessore Salvatore Barbagallo – ma stiamo investendo anche per sostituire le reti gestite dai Consorzi di bonifica. Abbiamo 210 milioni di euro dal FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione), 30 milioni dal PSR (Piano Sviluppo Ruale), e poi risorse dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), altri fondi arrivano dalla Protezione Civile e Piano Idrico Nazionale. Gli investimenti sono tanti, ma ci vuole tempo”.

Agricoltura siciliana: preoccupazioni da Cia Sicilia Orientale

All’incontro erano presenti Confagricoltura Sicilia, Cia Sicilia, Conpagri Sicilia e Coldiretti Sicilia. Cia Sicilia Orientale ha riconosciuto gli sforzi della Regione ma lanciato un avvertimento tramite un comunicato stampa arrivato dopo pochi minuti dall’inizio dell’incontro: “Le risorse potrebbero non bastare in alcune aree – ha sottolineato il presidente Giosuè Catania – Il Pozzillo, ad esempio, ha una capacità ridotta a 35 milioni di metri cubi”. Il comunicato ha sottolineato anche i problemi legati al Biviere di Lentini: “È pieno – con 100 milioni di metri cubi – ma la rete obsoleta e i costi elevati di sollevamento permettono di servire solo una parte del territorio”.

Agricoltura: in Sicilia una strategia a lungo termine per l’acqua

Per Cia Sicilia Orientale serve una strategia di lungo termine.  “Serve una visione di lungo periodo – ha concluso Giosuè Catania – che colleghi invasi e condotte come in un sistema di vasi comunicanti. L’invaso di Pietrarossa potrà avere un ruolo strategico per una gestione più unitaria delle risorse. Dopo decenni di ritardi, serve un piano serio. Messa in sicurezza e collaudo degli invasi, rifacimento delle reti, sistemazione delle traverse, pulizia degli affluenti e manutenzione continua: queste sono le priorità”.