Agenti uccisi a Trieste, l’omaggio delle forze dell’ordine catanesi: “Il nostro cuore era ed è con loro”

CATANIA – L’Italia si ferma per piangere la scomparsa di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, gli agenti della Polizia di Stato uccisi ieri durante una sparatoria davanti alla Questura di Trieste.

Anche la Sicilia, in un momento di profondo dolore per l’intera nazione, ha voluto presentare un omaggio alle vittime: dopo le parole del presidente dell’Ars (Assemblea Regionale Siciliana), Gianfranco Miccichè, che ha espresso il proprio cordoglio per la tragedia, anche le forze dell’ordine del capoluogo etneo hanno voluto mostrare rispetto per gli agenti uccisi.

“Questa mattina, come SIM carabinieri Catania, abbiamo sentito la forte necessità di rendere omaggio, alla locale Questura, ai due colleghi, fratelli, Matteo e Pierluigi, uccisi ieri a Trieste. Senza retorica e senza polemiche il nostro cuore era ed è con loro”, si legge nel profilo Facebook di Gianpiero Tosto, segretario generale del sindacato SIM Carabinieri.

 

 

SIULP Catania (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) e SIM carabinieri hanno deciso di depositare dei fiori nella Questura del capoluogo etneo in onore dei colleghi triestini.

Mentre l’intera comunità italiana è in lutto, proseguono le indagini su quanto avvenuto ieri pomeriggio. Nello specifico, sembra che gli inquirenti abbiano eseguito il sequestro delle fondine delle due vittime per verificarne l’integrità. Rimane da verificare, infatti, come l’attuale indiziato, il 29enne Alejandro Augusto Stephan Meran, sia riuscito a sottrarre l’arma di uno dei due poliziotti per poi sparare e uccidere i due membri delle forze dell’ordine, che lo avevano fermato assieme al fratello (il 32enne Carlysle Stephan Meran) per un furto commesso in città.

Nessuna dichiarazione da parte del 29enne: rimasto ferito nella sparatoria e forse affetto da problemi psichici, il giovane si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere di fronte alle autorità giudiziarie.

Nel frattempo, le sommarie ricostruzioni, le indiscrezioni e la poca chiarezza su alcuni dettagli della terribile vicenda sarebbero al centro di dibattiti dentro e fuori i social. Anche Gabriele Rubini, meglio noto come Chef Rubio, ha commentato così l’episodio sui social: Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra”.

Parole che hanno scatenato una grande polemica tra chi ha interpretato il messaggio come un vero e proprio insulto nei confronti delle vittime e delle loro famiglie e chi, invece, ha visto nelle parole dello chef una denuncia sulla sicurezza delle forze armate, che non sempre, purtroppo, riesce a garantire protezione ai servitori dello Stato.

Fonte immagine e video Facebook – Gianpiero Tosto