Acireale, ex sindaco Barbagallo a processo: giudizio immediato per 13 ex assessori e dirigenti

Acireale, ex sindaco Barbagallo a processo: giudizio immediato per 13 ex assessori e dirigenti

ACIREALE – Novità importanti nell’ambito dell’inchiesta Sibilla, che, poco tempo fa, sconvolse e mise sottosopra l’amministrazione comunale di Acireale, in provincia di Catania.

Il gip Giovanni Cariolo, infatti, ha disposto il processo per gli indagati, tra cui, inevitabilmente, spicca il nome dell’ex sindaco acese: Roberto Barbagallo. Accolto, invece, il ricorso presentato dal pm Fabio Regolo, che ha permesso che 13 persone coinvolte nei fatti vengano subito giudicate.

La data dell’udienza è il 3 luglio 2018. Barbagallo, oggi ai domiciliari, è accusato di corruzione elettorale. Una vicenda, quella strettamente legata all’ex sindaco, su cui ruotano le figure di altre 3 persone: il capo dei vigili urbani, Nicolò Urso, e due fratelli commercianti, Salvatore Principato e Sebastiano Principato.

Barbagallo avrebbe ottenuto da Urso l’autorizzazione a effettuare un controllo a carico dei fratelli Principato, in modo che i due si rivolgessero direttamente all’ex sindaco cercando favori. In questo modo, Roberto Barbagallo avrebbe barattato il proprio aiuto in cambio di un sostegno elettorale a Nicola D’Agostino, candidato di Sicilia Futura ed eletto all’Assemblea Regionale Siciliana.

Coinvolto attivamente in tutta l’inchiesta, anche il dirigente Salvatore Di Stefano. Insieme con Barbagallo, infatti, avrebbe avviato una gestione “personalizzata” di risorse che vennero stanziate in seguito ai danni delle tromba d’aria del 5 novembre 2014. Questi soldi sarebbero andati direttamente all’ex sindaco, mentre Di Stefano avrebbe ricevuto incarichi come “responsabile unico del procedimento”.

Sul registro degli indagati e a processo anche Ferdinando Garilli, Anna Maria Sapienza, il dirigente comunale Giovanni Barbagallo, l’ex assessore allo sport Giuseppe Sardo ed Eva Finocchiaro, accusati di aver gestito illecitamente la gara d’appalto per la riqualificazione della pista d’atletica del “Tupparello”.

Altro aspetto che vede coinvolto Di Stefano riguarda i lavori da compiere nei torrenti Peschiera e Lavinaio-Platani. Questi, infatti, vennero affidati al geologo Alessio D’Urso (rinviato a giudizio), grazie a un importante favoreggiamento dell’ex dirigente.

Infine, indagati anche Salvatore Leonardi e Angelo Spina, accusati di aver versato delle tangenti a Di Stefano, nell’ambito di false attestazioni in merito a opere realizzata dalla società M.C.G.