ACIREALE – Si sono svolti questa mattina i funerali di Giuliana Maria Assunta Pulvirenti, la donna morta a 43 anni. La vicenda di Giuliana arriva alle cronache per la scelta della famiglia di compiere il gesto significativo e concreto che salverà la vita di altre persone: la donazione degli organi, e in particolare di fegato e reni.
Una scelta d’amore, così è stata definita, che gli stessi familiari avevano già compiuto qualche anno fa, autorizzarono l’espianto degli organi del piccolo Matteo, fratello di Giuliana travolto e ucciso da un’automobile.
Il processo di donazione, come informa l’Azienda sanitaria provinciale di Catania, è stato gestito dall’UOC di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dott. Giuseppe Rapisarda, in stretta collaborazione con il Centro regionale trapianti (CRT), guidato dal dott. Giorgio Battaglia, che, all’ospedale acese Santa Marta e Santa Venera, dirige anche l’Unità operativa complessa di Nefrologia.
Le dichiarazioni del sindaco
“La cultura della donazione – ha osservato Stefano Alì – sta cominciando a diffondersi sempre più, grazie anche a questi esempi. E, oltre ad associarci al cordoglio unanime, manifestiamo gratitudine alla famiglia colpita dal grave lutto per il contributo fornito alla collettività, attraverso questo gesto, utile per diffondere il verbo della donazione degli organi, così che un’esistenza spezzata prematuramente possa continuare a vivere in un altro essere umano che soffre. Un messaggio di civiltà e di speranza che la sfortunata famiglia Pulvirenti aveva già lanciato anni fa e che adesso ripete con estrema generosità assieme agli altri parenti stretti dell’amata congiunta”.