GRAMMICHELE – I carabinieri della Sezione Radiomobile della compagnia di Caltagirone hanno arrestato due grammichelesi di 39 e 34 anni nella flagranza del reato di detenzione e porto illegale di armi alterate e munizioni.
Durante la notte, nel corso di un mirato servizio finalizzato al controllo del territorio per la prevenzione dell’illegalità diffusa, e in particolare dei reati predatori, la “gazzella” ha notato un’autovettura aggirarsi per le vie di Grammichele che, alla vista dei carabinieri, variava subito l’itinerario.
Insospettita da questa azione, la pattuglia è riuscita subito a raggiungere il veicolo e a bloccarlo, con la finalità di procedere appunto al controllo degli occupanti.
La fuga dei due
Immediatamente, però, l’uomo 39enne che occupava il posto del passeggero è sceso dall’auto e ha iniziato a correre, nel tentativo di sfuggire ai militari, mentre il conducente del veicolo 34enne non è riuscito nell’intento, poiché fermato in pochi istanti da uno degli operanti.
Dopo un breve inseguimento a piedi, l’altro carabiniere è comunque riuscito a fermare il soggetto in fuga, scoprendo che all’interno dello zaino che portava con sé, aveva nascosto un fucile doppietta a canne mozze calibro 16, con ventisei cartucce.
L’arma e le munizioni sono state sottoposte a sequestro per i necessari accertamenti tecnici, anche volti a verificare se il fucile sia stato usato in precedenti azioni delittuose.
Denunciato anche per guida senza patente
Nel corso delle operazioni, il 34enne è stato anche denunciato per guida senza patente poiché, senza aver mai conseguito il titolo di guida, conduceva appunto il veicolo, che è stato conseguentemente sottoposto a sequestro amministrativo.
Durante gli accertamenti è inoltre emerso che il 39enne che deteneva materialmente l’arma lunga era stato vittima, solo due mesi prima, di un ferimento agli arti inferiori, mediante una pistola di piccolo calibro.
In carcere
I due uomini sono stati condotti al carcere di Caltagirone su disposizione dell’Autorità Giudiziaria: l’arresto è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari di Caltagirone che ha disposto a loro carico la misura restrittiva della custodia cautelare in carcere, confermata altresì dal Tribunale della Libertà di Catania.