CATANIA – “Nelle istallazioni militari di Sigonella NAS1 sul territorio di Motta Sant’Anastasia e NAS2 (Comune di Lentini), nessun rispetto delle normative antiCovid. Per scelta del Comando americano, restano infatti aperti alcuni servizi accessori e non essenziali. Ad esempio, palestre e piscine fruite non solo dal personale militare”, il segretario territoriale Uiltucs di Catania, Giovanni Casa, ha denunciato la strana condizione di “Sigonella, Zona Grigia” alle Prefetture, all’Inail e alle Aziende sanitarie di Catania e Siracusa, oltre che ai sindaci di Motta Sant’Anastasia e Lentini. La nota di protesta è stata condivisa dai Rappresentanti per la Sicurezza degli 867 lavoratori civili in servizio nella base.
Nel documento, l’organizzazione sindacale “rappresenta la difformità di comportamenti rispetto alle norme di emanazione regionale e nazionale sulla chiusura dell’intero territorio siciliano durante i periodi di zona rossa o arancione”.
“È utile rammentare – scrive ancora il segretario Uiltucs – che servizi di pulizia, assistenza, manutenzioni, ristoro e altri sono assicurati da personale civile italiano che, in siffatta situazione, viene esposto a rischi di contagio. Dobbiamo ancora riferire la scarsissima propensione all’utilizzo dei dispositivi individuali anti-contagio, per cui si assiste ancora oggi all’irresponsabile organizzazione di incontri collettivi per sedute ludiche o ginniche riservate a gruppi più o meno numerosi di utenti di ogni fascia di età”.
Si legge ancora nella nota: “Sottolineiamo le mancate risposte ai numerosi solleciti della Uiltucs all’Ufficio del personale civile ed al Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione nella base perché vengano rispettate leggi e ordinanze locali negli esercizi commerciali e nelle strutture logistiche ricettive, come alberghi e appartamenti, in merito alla corretta modulazione degli orari di apertura e chiusura, alle corrette procedure di sanificazione e disinfezione dei locali, al rispetto delle norme anti-assembramento ed alla mancata rilevazione delle temperature corporee. Evidenziamo, infine, viva preoccupazione per il fatto che molti militari in servizio presso la base vivono con le rispettive famiglie al di fuori della stessa, inseriti nelle comunità dei paesi e/o delle città vicine, con tutti i rischi evidenti che un così diverso atteggiamento rispetto alle esigenze di contenimento della diffusione del COVID19 potrebbe determinare”.
Il segretario generale Uiltucs, Giovanni Casa, conclude chiedendo alle istituzioni “di avviare, ciascuno per gli aspetti di propria competenza, le verifiche necessarie a far sì che pure a Sigonella NAS1 e NAS2 vengano immediatamente applicate le normative e le ordinanze oggi in vigore o, in alternativa, si indichi con estrema chiarezza in base a quale altro riferimento normativo e/o legale è possibile in tali contesti derogare, in maniera così evidente e rischiosa per la salute dei cittadini, a perentorie disposizioni governative”.
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