CATANIA – Italia in zona rossa, Catania no: questo è il primo pensiero che balena nella mente di chi si sta dirigendo a lavoro o a casa e attraversa la zona del viale Mario Rapisardi di Catania, lo “spettacolo” che si presenta è davvero preoccupante.
Folla di gente ammassata e attaccata tra loro si aggira tra le bancarelle del mercato settimanale, che nella giornata di oggi 24 dicembre si è trasformato nel mercatino natalizio: mentre tutti i negozi sono chiusi e vige il divieto di non uscire di casa per nessun motivo se non di estrema necessità, i catanesi si godono la splendida giornata di sole per prepararsi a un gran pranzo della vigilia, si spera almeno questo limitato.
Tutta l’Italia infatti è zona rossa, il che mette una grande X di divieto sopra le bancarelle e le fiere, sugli spostamenti, sulle passeggiate e sullo shopping, ma molti sembrerebbero non aver capito. Che la colpa allora sia di chi non controlla la situazione? Strano a dirsi, ma da stamattina la città di Catania è sorvegliata dall’alto e dal basso, con macchine ed elicotteri, eppure sembra che di multe non se ne siano fatte abbastanza.
A lamentare il tutto sono dei lettori rimasti visivamente sconvolti dalla facilità con cui le strade si sono riempite in un giorno in cui sarebbero dovute invece rimanere assolutamente deserte. A favorire lo shopping “non consentito”, poi, un dettaglio che non passa inosservato: proprio ieri, infatti, sarebbero state ricaricate le carte del Reddito di Cittadinanza, che avrebbero così aperto le porte a una spesa sfrenata e tale da intasare molti supermercati di Catania, aumentando così il pericolo di assembramento.
Assembramento che però – ed è questo che crea rabbia e sconforto – nessuno fa in modo di evitare, aggiungendosi inevitabilmente a file, code, gruppi di persone senza utilizzare dispositivi di protezione individuali o mantenere almeno un metro di distanza, favorendo così un continuo contagio che ormai da quasi un anno mette la Sicilia e specialmente Catania in ginocchio, contro un virus sempre più forte e sempre più meschino.
Insomma, la zona rossa c’è e quella di rispettarla non è un invito ma un vero e proprio obbligo, eppure in molti fanno finta di non capire e continuano a godersi la stessa vita di prima, con bancarelle e shopping pazzo, feste, assembramenti e gruppi, con baci e abbracci che a molti mancano e che altri sembra quasi stiano “rubando” a chi non può o non vuole darne.