CATANIA – Sulla scia di quanto già fatto per i Comuni di Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola nel Messinese, stamattina i sindaci di Giarre Angelo D’Anna, di Riposto Enzo Caragliano e di Mascali Luigi Messina hanno firmato una richiesta indirizzata a S.E. il Prefetto di Catania per valutare l’esigenza di un’applicazione meno rigida delle norme di cui al DPCM 3 novembre 2020 e consentire lo spostamento tra i tre Comuni considerati come un’unica realtà territoriale.
Questo il contenuto: “Con riferimento alle misure previste dal nuovo DPCM del 3 novembre 2020, che ha diviso l’Italia in 3 aree in base ai livelli di rischio contagio riscontrati inserendo la Sicilia in area arancione, con riguardo alle consequenziali misure adottate e specificatamente la limitazione degli spostamenti da un comune all’altro, si sottopone all’attenzione di S.E. la peculiarità di condizione degli scriventi Comuni.
I nostri Comuni formano un importante polo urbano. La conurbazione, senza soluzione di continuità tra i centri, si estende dal mare fino ai piedi del vulcano. Le tre comunità sono di fatto interdipendenti tra di loro per servizi ed uffici di vari livelli. La città di Giarre, su cui sono accentrati una pluralità di servizi pubblici, è sede di uno dei distretti sanitari di Catania cui fanno capo 10 Comuni dell’hinterland jonico-etneo, con una popolazione complessiva di circa 90mila residenti, nonché sede – insieme a Riposto – di un alto numero di istituti d’istruzione scolastica e di attività produttive, comportanti una notevole movimentazione di veicoli su unico asse viario.
Tra i Comuni si condividono interi agglomerati urbani come Tagliaborse, frazione del Comune di Mascali ma enclave nel Comune di Giarre, e Carrubba ed Altarello, frazioni amministrate dai Comuni di Giarre e Riposto. Considerata la peculiare conformazione del territorio e la stretta interconnessione territoriale, economica e sociale tra i tre Comuni, valutata l’esigenza di venire incontro alle pressanti esigenze della popolazione amministrativa che spesso senza soluzione di continuità passa tra un territorio e l’altro per usufruire di servizi essenziali quali scuola, sanità e attività produttive, si chiede a S.E., considerando un’unica realtà territoriale quella amministrata dai sottoscritti sindaci, di voler veicolare le esigenze delle nostre Comunità con un’applicazione ‘meno rigida’ alle norme che, in mancanza, potrebbero generare situazioni di maggiore disagio, confusione e allarme sociale; il tutto nel pieno rispetto delle prescrizioni inerenti il contenimento del contagio epidemiologico“.
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