Catania, oltre 400 ciclomotori abbandonati nel quartiere Borgo-Sanzio. La denuncia del Comitato Cittadino Vulcania

Catania, oltre 400 ciclomotori abbandonati nel quartiere Borgo-Sanzio. La denuncia del Comitato Cittadino Vulcania

CATANIA – Più di 400 i mezzi a due ruote abbandonati nel quartiere Borgo-Sanzio di Catania: la denuncia è partita dal Comitato Cittadino Vulcania, che a seguito delle tante segnalazioni ricevute e dai sopralluoghi eseguiti, ridocumenta dopo due anni, per l’ennesima volta, il triste fenomeno dell’abbandono dei veicoli a due ruote sul suolo cittadino, simbolici monumenti legati al degrado di questa città.

Il Comitato sollecita gli organi di competenza a programmare interventi di rimozione tempestiva dei mezzi abbandonati per ragioni di sicurezza e di salute pubblica, oltre che per evidenti motivazioni legate alla viabilità e decoro del quartiere. Ciclomotori abbandonati da anni e diventati un immondezzaio a cielo aperto, a due passi dalle case. In particolare per alcune strade, tra cui via Padova, via M. Musumeci, via R. Settimo, via L. Capuana, corso delle Province, via Milano e altre sono, diventate delle vere e proprie discariche con decine e decine di ciclomotori abbandonati nella stessa via.

Una sommatoria deprecabile di degrado ed insicurezza. Senza considerare che, la mancata rimozione, determina la sottrazione di tantissimi posti per relativi ciclomotori.

La denuncia del Comitato e dei residenti

Abbiamo sollecitato il Comune e la polizia municipale – dicono oggi i residenti del quartiere – ma al momento nessuno ha preso in considerazione le nostre segnalazioni. Ma gli agenti della polizia municipale
– fanno notare i residenti – potrebbero contattare i proprietari, visto che alcune moto sono ancora munite di targa e intimare loro di rimuoverle e ripulire la zona, diventata nel corso degli anni un vero ricettacolo di sporcizia e meta di ladruncoli che, pian piano, stanno smantellando i mezzi a due ruote. Non è certo un bel vedere”.

Le parole della presidente Cerri

A farsi interprete del malcontento dei cittadini del quartiere è la presidente del Comitato, Angela Cerri. “Secondo il Decreto Ministeriale 460/99 un mezzo si considera abbandonato su area pubblica se manca di parti essenziali, o è in stato di degrado o è privo di elementi identificativi. Se una di queste condizioni è presente il mezzo si considera abbandonato. In assenza di elementi identificativi il mezzo è dichiarato rifiuto speciale. I mezzi a due ruote sono stati trovati durante la consueta attività di monitoraggio svolta dal nostro comitato e grazie anche alle tantissime segnalazioni dei cittadini del quartiere Borgo-Sanzio, ai quali va il nostro sentito ringraziamento per la collaborazione e cittadinanza attiva.

Le moto più vecchie sono state aggredite dalla ruggine e ridotte a ferraglia da rottamare. Tanti mezzi sono senza targa, altri sono abbandonati, da chi in tempi di crisi non può più permettersi di pagare l’assicurazione o le riparazioni di un meccanico, sono stati cannibalizzati. Le foto documentate, recenti, mostrano l’abbandono e il degrado in diverse vie del quartiere, oltre le summenzionate (viale V. Veneto, via Milano, via Cagliari, via Calatabiano, via Canfora, via Cifali, via Dalmazia, via Empedocle, via Etnea, via Fimia, via Finocchiaro, via Napoli, via Aosta, via Monserrato, via Firenze, via G. Verdi, via Genova, via Maniace, via Monserrato, via Oberdan, via Pensavalle, via Perugia, via G. Ramondetta, via Orto Limoni, via R.S. Secondo, via V.E. Orlando, via Verona, via Torino, via Vicenza e tante altre).

Bisogna intervenire per ridare dignità e decoro al quartiere della città. Ora speriamo che chi di dovere faccia qualcosa e risolva questa situazione indecorosa – continua la Cerri -. Non vogliamo suscitare allarmismi ma il nostro ruolo di cittadini ci impone oggi di chiedere all’Amministrazione comunale e III Municipalità Borgo-Sanzio, che amministrano il nostro quartiere, una particolare attenzione a questa problematica, invitando gli stessi a coinvolgere chi di dovere affinché il problema venga risolto, a vantaggio di una collettività che ha bisogno di vivere dignitosamente ed ha il diritto di credere nelle potenzialità del proprio quartiere, troppo spesso scoraggiate anche da una trascurata gestione del territorio.

La documentazione fotografica vale più di mille parole perché mostrano realmente il degrado e l’abbandono presente da troppo tempo”.

Le foto