Catania, M5S contesta scelta “poco opportuna” di rinnovare collegio dei revisori

Catania, M5S contesta scelta “poco opportuna” di rinnovare collegio dei revisori

CATANIA – Dopo il dito puntato contro le spese del Comune, in particolare su quelle di rappresentanza del sindaco, il Movimento Cinque Stelle ha evidenziato la scelta “poco opportuna” dell’avvio dell’iter per il rinnovo del collegio dei revisori dei conti.

La senatrice Nunzia Catalfo e la deputata Giulia Grillo hanno presentato un’interrogazione in entrambi i rami del parlamento: “Appare inappropriatoaffermano le pentastellateprovvedere così sollecitamente al rinnovo del collegio dei revisori in una fase particolarmente delicata per l’amministrazione etnea, già in ritardo sull’approvazione del preventivo 2015 e sotto osservazione della Corte dei conti, che ha rilevato diversi punti di criticità nel bilancio comunale”.

Il Movimento Cinque Stelle si chiede come potranno riuscire i nuovi revisori a redigere in così breve tempo la relazione, dato che il mese di ottobre non è stato sufficiente a quelli attuali per stilare la propria relazione, pur avendo effettuato durante il 2015 tutte le necessarie revisioni periodiche, che dovrebbero aver consentito loro la piena conoscenza dei documenti contabili.

“Inoltre la procedura utilizzata dal Comune, malgrado agli occhi di tutti potrebbe essere considerata legittima, rileva un comportamento legislativo dissociato da parte del Governo Crocetta: in prima istanza recepisce la normativa nazionale che dispone che i revisori siano scelti mediante estrazione a sorte e la applica agli enti di area vasta e, dall’altra parte, lo stesso Governo si comporta come le tre scimmie sagge, non applicandola anche ai Comuni” dichiara la senatrice Catalfo.

“Abbastanza singolare risulta il fatto che il provvedimento per adeguare la Regione Siciliana alla legge nazionale esiste. Giace inascoltato da ben due anni nei cassetti del Palazzo. Si tratta del disegno di legge n. 587 presentato nell’ottobre 2013 dalla portavoce all’Ars Gianina Ciancio; ma a quanto pare il Governo Crocetta preferisce stare a guardare e legittimare una procedura considerata inammissibile dalla legge nazionale. A questo punto ci chiediamo quando e se Crocetta si deciderà a colmare questo vuoto legislativo che consente ai comuni siciliani di eludere la normativa nazionale” concludono Catalfo, Grillo e Ciancio.